È la stagione dei no ai femminicidi, alle prevaricazioni, alla negazione dei diritti. Ma il rischio, nel moltiplicarsi delle iniziative per il 25 novembre, Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, è l’inflazione delle dichiarazioni di principio e dei buoni sentimenti. Quando invece il fenomeno della violenza è crudo, quotidiano, a volte subdolo e deve essere affrontato con professionalità e determinazione.
Offrirà uno spaccato sulla lotta alla violenza il doppio appuntamento del 19 novembre, al Tribunale di Busto Arsizio, rientrante nelle iniziative organizzate da Comune, Eva Odv, Amnesty International, Edera Odv, quest’anno con la collaborazione della Procura (vedi QUI).
Alle 17.30 è prevista l’inaugurazione di una personale di Manuela Carnini, alias Fridami, artista militante sul fronte della denuncia e del contrasto alla violenza sulle donne. “Perfect union”, questo il titolo della mostra, conterà su una selezione di opere i cui titoli rimandano esplicitamente a temi e fatti, purtroppo, familiari: Heart – Pain collection; 75 coltellate; Indifference kills more than violence; Il meglio deve ancora venire; Perfect union; La sposa di Fridami; I am mine!
A seguire, l’aula 3 del Tribunale ospiterà una tavola rotonda (locandina in fondo) con relatori particolarmente qualificati. Dopo l'introduzione del procuratore, Carlo Nocerino, prenderanno la parola Flavia Salvatore (sostituto procuratore), Angela De Santis (dirigente Anticrimine, Questura di Varese), Andrea Poletto (comandante Compagnia Carabinieri di Busto Arsizio), Valentina Manias (psicoterapeuta, responsabile per la Formazione di Eva Odv), Sandro Massi (coordinatore rete territoriale antiviolenza di Busto Arsizio-Saronno_Gallarate-Somma Lombardo), Camilla Nocerino (psicoteraputa, Cuav – Centro per uomini autori di violenza Dorian Gray). Modera l’avvocato Elisa Rocchitelli.
«In questi giorni – fa presente Cinzia Di Pilla, di Eva Odv - vediamo un’impennata dei casi, con un aumento anche rispetto ai recentissimi numeri comunicati alla presentazione delle iniziative in programma a Busto. Ho pensato di avere fornito cifre superate dai fatti, c’è da chiedersi se il 25 novembre, con il battage che ne deriva, provochi stress nei violenti, li esasperi. O favorisca l’emersione. In poche ore abbiamo dovuto collocare due donne in case rifugio, per una terza vittima abbiamo trovato in extremis una soluzione diversa». La coordinatrice tiene aperta la porta della speranza, anche grazie al lavoro di squadra che si sviluppa sul territorio: «Qui si sta facendo rete in modo incredibile. E quella di mercoledì vuole essere un’occasione per dare la percezione di questo lavoro. Pur non essendo esasperatamente tecnico, il momento sarà anche formativo. Gli interlocutori, oltre a essere figure professionali di prim’ordine, si conoscono e si interfacciano tra loro, non succede ovunque così. E di progressi ce ne sono, i provvedimenti arrivano, le condanne pure. La squadra si dà da fare, chi seguirà l’evento ne percepirà la determinazione».