Davvero difficile edulcorare la situazione: i numeri parlano da soli e, pur senza trasformarli in verità assolute, tracciano un solco evidente. Il Lecco viaggia a un’altra velocità rispetto alla Pro Patria: 27 punti contro 9, un attacco decisamente più produttivo (20 gol fatti contro 9) e una difesa che concede meno della metà (8 reti subite contro 20). Una distanza che, oggi più che mai, appare ampia e complessa da colmare. In questo quadro, la Pro è chiamata a reagire domenica alle 17.30 al “Rigamonti-Ceppi”, in una gara che può diventare un crocevia della stagione, nel bene o nel male. E non solo per la classifica: anche la panchina di Leandro Greco potrebbe trovare proprio qui un possibile punto di svolta.
Il tecnico biancoblù presenta così la sfida alla vigilia, partendo dal valore degli avversari: «Sono una squadra che, al di là dell’ultima sconfitta, ha una struttura chiara e definita. Noi ci siamo preparati cercando di migliorare i nostri difetti, per invertire la rotta di una classifica che certamente non ci piace. Sappiamo che è una partita molto complicata, ma sappiamo anche di avere le potenzialità per mettere in difficoltà il Lecco».
Greco riconosce poi l’identità forte che caratterizza i blucelesti: «Hanno giocatori con qualità importanti per la categoria; e quando si fonde l’identità di squadra con l’identità della gente si crea sempre quel qualcosa in più che ti spinge ad andare oltre i propri limiti».
L’allenatore si sofferma infine sul rapporto con la società - e con il direttore Turotti, in particolare - sottolineando il valore della fiducia ricevuta: «Io ne ho parlato dopo la Virtus Verona: ho ringraziato il direttore e la società, perché chiaramente non sono contento dei risultati che la squadra sta ottenendo. Mi metto sempre addosso molta responsabilità e mi metto in discussione nel lavoro che faccio. Per me è una fortuna avere a che fare con un direttore come Turotti, perché mi sta vicino e mi dice le cose in maniera concreta. C’è grande condivisione nel lavoro. Sapevamo delle difficoltà che avremmo incontrato, però non è scontato che una società ti dia così tanta fiducia. Spero di continuare ad averla, perché sono sicuro - come dico sempre al direttore e ai ragazzi - che qui c’è tutto per raggiungere ciò che vogliamo ottenere».




