Lacrime e sorrisi hanno accompagnato l'ultimo viaggio di Patrizia Crosta a Busto Arsizio. E musica, quella della Fanfara dei bersaglieri Tramonti Crosta. Come sarebbe piaciuto a lei.
Lacrime, perché la commozione era tanta, nella chiesa di San Michele gremita per i funerali di questa bustocca che sapeva essere guerriera con il sorriso, come si è detto. Che si prendeva a cuore la sua città, aiutando a raccontarla e a tenere informati tutti con i social attraverso i suoi gruppi Facebook, anche stimolando, bacchettando simpaticamente se necessario.
Sorrisi, perché la sua forza, la sua ironia, ha fatto affiorare nel cuore di molti sicuramente un episodio, un aneddoto per cui sì, si riusciva a sorridere pensando a quel gesto o a quella parola di Patrizia.
L'ha fatto pubblicamente lo stesso sindaco Emanuele Antonelli che ha voluto renderle omaggio, ma anche ricordare la sua recente visita da Patrizia in ospedale «e come sempre ci siamo simpaticamente un po' presi in giro». Perché lei era «una vera bustocca, burbera solo in apparenza, ma con un cuore immenso, aveva anche ironia, spirito, leggerezza. Anche nella malattia non ha mai perso la voglia di sorridere, di fare una battuta e prendere in giro se stessa e gli altri. Lascia un grande vuoto ma anche una grande eredità. Grazie Patrizia, continua a controllare la tua Busto».
Era sempre la stessa Patrizia, ironica, vivace. Ma soprattutto quella Patrizia - ha detto il parroco don Giorgio Fantoni - «che aveva una sete profonda di relazioni autentiche, anche se ha usato i social parecchio lo ha fatto per sentirsi vicina e sentire gli altri vicina... Una donna così affamata di vere relazioni, anche attraverso le amicizie, le telefonate, le strette di mano, lo sguardo... ». Relazioni umane, ma non solo: il sacerdote ha ricordato il grande amore per gli animali, un altro tratto importante della donna.
Ma il messaggio più commovente non poteva che essere quello di suo figlio Andrea del quale era fierissima. «Volevo ringraziare tutti, questi ultimi due mesi trascorsi con mia madre sono stati i più duri, ma anche i migliori della mia vita probabilmente perché sono riuscito a condividere amore, empatia». Andrea ha sottolineato di aver ricevuto a sua volta un'eredità importante, i valori della madre. Al suo «Ciao mamma», l'applauso spontaneo e affettuoso degli amici, tanti, differenti, tutti veri, di Patrizia.
IL VIDEO