Patrizia Crosta se n'è andata. L'ha fatto in punta di piedi, con il suo grande cuore e la sua anima d'acciaio. Perché lei stessa diceva: «Mi regge lo spirito. Il carattere». Patrizia aveva 71 anni.
Tante traversie ha dovuto affrontare, ma lei ha sempre offerto quella sua forza carica del suo sorriso: sì, guerriera con il sorriso fino all'ultimo. Fiera mamma (il post ultimo che aveva fissato riguardava il libro di suo figlio Andrea, "L'arte di risollevarsi"), amante degli animali, appassionata della sua Busto.
È particolarmente difficile dire addio a una persona come Patrizia, che c'era sempre, c'era per la sua famiglia, per i suoi amici, per la sua città che contribuiva a raccontare, amare, preservare nella memoria anche con il gruppo social "NUOVO... sei di Busto Arsizio se..". Costantemente attenta a ciò che accadeva, con il pensiero e la gratitudine verso chi aveva scolpito la storia di Busto giorno dopo giorno. E a chi lei aveva incontrato lungo il cammino della vita: per tutti aveva gratitudine. Quante volte ti scriveva, leggendo il ricordo di un personaggio che per lei era persona, punto: la sua maestra, un'amica, il fondatore di un'associazione, l'imprenditore. Un giorno, commentò proprio rammentando un bustocco e l'impronta che aveva lasciato sulla vita cittadino: «Che storia, Busto...».
I suoi amarcord prima di tutto erano un inno alla vita, al futuro.
Ciao Patrizia.