Busto Arsizio - 19 ottobre 2025, 15:56

Dal palco del Teatro Sociale a “Culture magazine - 100 artists of Europe”: Marco Palamone alla ribalta

Il ballerino e coreografo di Busto inserito, anche grazie a un lavoro presentato al Gala Internazionale di Danza lo scorso 20 settembre, nel prestigioso elenco: «È un onore che condivido con la mia città». Lavori in corso per una possibile seconda edizione della manifestazione

Motus 2.0

Motus 2.0

«Mi permetto di condividere con voi una bella notizia». Inizia così il messaggio che Marco Palamone, ballerino e coreografo, partito giovanissimo da Busto all’inseguimento di un sogno (raggiunto, vedi QUI), ha inviato al Bustese. Riparte, Palamone, dal primo Gala Internazionale di Danza, evento di cui è stato direttore artistico, andato sold out in pochi giorni e premiato da un pubblico partecipe lo scorso 20 settembre. «Durante lo spettacolo, ho presentato anche la mia coreografia neoclassica “Motus 2.0”, interpretata da due straordinari talenti della prestigiosa compagnia Leipzig Ballet: Oscar Ward e Maria Vittoria Scamarda. Il mio lavoro, inclusa quella coreografia, è stato incluso nella prossima edizione di “Culture Magazine 100 artists of Europe”, una selezione di cento influenti artisti europei, in uscita nel mese di febbraio».

La pubblicazione targata “Culturale lab”, realtà che promuove l’arte a tutto tondo, è dedicata a personalità che con la loro opera contribuiscono ad arricchire la cultura europea.

«Con Motus – entra nel merito Palamone - ho voluto trasmettere l’idea di resilienza attraverso la connessione. La coreografia esplora come gli individui affrontano tensione, equilibrio e rilascio, sia sul piano fisico che emotivo, all’interno delle relazioni e di se stessi. Riflette la costante negoziazione tra controllo e abbandono, forza e fragilità, isolamento e unità. L’ispirazione è nata osservando come le persone reagiscono all’incertezza e al cambiamento, e come il movimento possa diventare una metafora di adattamento e fiducia. Attraverso questo lavoro desidero invitare il pubblico a riconoscere le proprie esperienze nel moto e nel silenzio tra i danzatori, e a percepire l’umanità condivisa che la danza e gli artisti possono rivelare».

Sull’attenzione ricevuta: «Si tratta di un riconoscimento che mi riempie di orgoglio e che desidero condividere con la mia città e con tutti coloro che hanno sostenuto il Gala e credono nella forza dell’arte e della danza come linguaggio universale. Sto già lavorando alla possibile continuazione del Gala Internazionale di Danza a Busto Arsizio, con l’obiettivo di ampliare il progetto e portarlo anche oltre i confini cittadini, coinvolgendo nuovi artisti e realtà internazionali».

Redazione

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