All’incontro pubblico, e partecipato, convocato in estate da Legambiente per parlare del traffico crescente, di mezzi pesanti e di disagi sempre più diffusi a Busto (vedi QUI) si erano messi a fuoco alcuni punti fondamentali. Fra gli altri, un elenco delle arterie più esposte e battute (con ciò che ne consegue su qualità della vita, sicurezza stradale, usura delle strade, in particolare nelle vie Quintino Sella, Sicilia, Della Repubblica, Italia, Trentino, Togliatti, Stelvio, Alfieri/Pirandello, Bernardino Da Bustis), l’ubicazione a nord della città dell’autostrada e quella a sud di diversi punti di riferimento per i mezzi pesanti (nuova area cargo di Sacconago, zona industriale, impianto Neutalia). Un mix che genera per forza di cose traffico di attraversamento.
Una possibile soluzione, allora accennata, è stata messa nero su bianco in una lettera al Comune: vietare il passaggio di camion e tir in zone densamente abitate con contestuale deviazione dei mezzi su un percorso che “la prende larga”. Così composto: «Via dell’Industria fino alla rotonda che incrocia la SP 13, via delle Brughiere fino alla rotonda Neutalia, a destra sulla SP 301 che prosegue come via Delle Roggie, via Delle Albertine, via Manzoni per poi confluire sulla SS336 e da qui in direzione di qualsiasi autostrada. Questo percorso impegna strade fuori dai centri abitati, di larghe dimensioni e comporta un limitato aumento di chilometraggio».
Osservazione rassicurante, quella sull’allungamento del percorso, ma che tocca un tasto di un certo rilievo: già in estate qualcuno disse che modifiche seppur minime rispetto alla tratta più breve tendenzialmente non piacciono agli operatori. Anche se, in questo caso, il tragitto diventerebbe probabilmente più fluido, un po’ meno esposto a variabili legate a traffico, ore di punta, incidenti e simili.
Legambiente, che sul tema sta anche portando avanti una petizione (vedi QUI) sottolinea come l’idea sia «…un esempio di percorso che proponiamo, senza pregiudicare altre soluzioni per deviare il traffico fuori dal perimetro urbano e verso le autostrade». Per poi aggiungere: «La salute dei cittadini è un bene a tutela prioritaria rispetto al piccolo disagio economico che potrà derivare alle imprese col mancato attraversamento della città, anche nel quartiere San Michele che è molto vicino al centro (…) Ulteriori ritardi nell’assunzione di questi provvedimenti non faranno che esasperare ancora di più i cittadini e aggravare i danni dagli stessi subiti, di cui ci si riserva di dare futura valutazione».