Sport - 01 agosto 2025, 15:40

L'OPINIONE. Uyba, il valore dell’unità: la società guida il ritorno al “Tutti insieme Busto”

In un’estate complicata, tra addii e tensioni, è stata la società Uyba a dimostrare visione, scegliendo di guardare oltre e ricucendo il rapporto con gli AdF. Il ritorno della curva è una buona notizia, ma resta il dubbio su un compromesso che accontenta solo alcuni fedelissimi. Nella stagione alle porte servirà davvero il supporto di tutti

L'OPINIONE. Uyba, il valore dell’unità: la società guida il ritorno al “Tutti insieme Busto”

Pace fatta, o meglio, ricostruzione dei buoni rapporti iniziata. È sicuramente un segnale positivo che la frattura tra la Uyba e il gruppo storico dei tifosi, gli Amici delle Farfalle, si sia almeno in parte sanata (LEGGI QUI). 

Alla vigilia di una stagione che sarebbe dovuta nascere nel segno della continuità e della solidità dopo un’annata sorprendente, il clima non poteva restare quello teso di inizio luglio. Anche perché, nel frattempo, è arrivato uno scossone non da poco: l’addio improvviso di Rebecca Piva verso Milano e il possibile arrivo al suo posto - ancora da confermare, nonostante le voci insistenti - della giovane schiacciatrice egiziana Mariam Metwally. Il campionato di Serie A1 femminile, si sa, non perdona e il livello, soprattutto dietro le quattro big-spender e la quinta forza Chieri, è alto e non lascia margine di errore.

Insomma, oggi più che mai serve unità. Serve davvero quel “Tutti insieme Busto” che gli AdF cantano e continueranno a cantare dalla curva della e-work Arena. Ed è una buona notizia che ci saranno, anche nella stagione 2025/26. Ma leggendo con attenzione il loro comunicato, si capisce che la ferita non è del tutto rimarginata. E il passo indietro del gruppo, dopo la netta rottura annunciata solo poche settimane fa, lascia spazio a qualche legittima perplessità. Perché se è vero che l’attaccamento ai colori è forte, è altrettanto vero che il compromesso raggiunto - un contributo per ogni abbonato AdF che il gruppo utilizzerà per le trasferte - appare come una soluzione parziale, utile a qualcuno ma non a tutti. E per chi aveva alzato così tanto i toni, forse è troppo poco.

Chi ha davvero fatto un passo avanti, invece, è stata la società Uyba. Una società che, attaccata anche in modo eccessivo e a tratti ingeneroso dopo la presentazione della nuova campagna abbonamenti, ha avuto l’intelligenza di superare le polemiche e guardare avanti. Ha proposto un supporto concreto ai tifosi, ha riconosciuto qualche errore ereditato dalla co-gestione con Brera Holdings (ora del tutto passata), ma soprattutto ha dimostrato ancora una volta di sapere cosa significa costruire una “famiglia”. 

Una famiglia, quella della Uyba, che ha sempre saputo rialzarsi dalle difficoltà, anche nei momenti più delicati, quando è stato necessario compiere - e si è avuto il coraggio di farlo - scelte importanti e non semplici, come le rescissioni, lo scorso anno, con coach Caprara e il diesse Borruto: due figure che - diciamolo chiaramente - non avevano saputo comprendere, o forse non avevano voluto comprendere, il vero significato del concetto di “famiglia Uyba”. Il tutto con la consapevolezza di chi conosce e difende con determinazione la propria identità.

Ancora oggi, la società, dati alla mano, ha sostenuto una scelta forte e coraggiosa: un settore unico con prezzo uguale per tutti. Ha fatto chiarezza, ha spiegato le proprie ragioni e ha mantenuto la linea, mentre i tifosi - che prima hanno protestato con forza - hanno poi scelto l’ascolto e accettato una soluzione che, pur non soddisfacendo tutti, rappresenta comunque un primo passo verso una ritrovata collaborazione. Ma in fondo, meglio così: meglio qualcuno che nessuno. Perché è con l’unione - quella vera - che si costruisce un ambiente vincente. Quell’ambiente che fa partire il coro “Yama, let’s go” a ogni set point e che regala il saluto dalla curva in stile “geyser sound” islandese dopo ogni match, vinto o perso. Un rituale che invidiano in tutti i palazzetti d'Italia.

Bene, dunque, questa pace (quasi) ritrovata. Speriamo che diventi presto totale e sincera. E che la stagione porti tutti - società, squadra e tifosi - a stringersi davvero sotto lo stesso tetto della e-work Arena, a difendere gli stessi colori bianchi e rossi di Busto.

Alessio Murace

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO AD AGOSTO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU