Oltre i propri limiti, ma fino a un certo punto. Nicolò Martinenghi, con l'argento mondiale dei 100 rana nel cassetto (ottava medaglia iridata, davanti ci sono solo una certa Pellegrini a quota 11 e Paltrinieri a 9: leggi QUI le parole di mamma Alessandra), nella seconda semifinale dei 50 rana dà tutto ciò che può dopo le fatiche per battere lo svuotamento da squalifica (poi rientrata) e intossicazione, ma non ce la fa a centrare la finale di domani, mercoledì 30 luglio, alle 14.01.
Il campione olimpico si piazza settimo (27"03), mentre davanti ci sono soprattutto il romagnolo Simone Cerasuolo, ancora favoloso, secondo tempo (26"64) alle spalle all'apparentemente imbattibile cinese Qin Haiyang (26"52).
«Ho provato a dare tutto, spiace molto ma non ho rimpianti - dice Nicolò - ma lo sport è anche questo, si vince e si perde in poco tempo. Prendo ciò che c'è: quello che avevo da dare, l'ho dato. Complimenti a Simone Cerasuolo e a Simona Quadarella».
E anche a Thomas Ceccon: nella finale dei 100 dorso recupera in maniera favolosa nei secondi 50 metri dal settimo posto, ma chiude secondo per cinque centesimi, un nulla, dietro al sudafricano Pieter Coetze (51"85 contro i 51"90 del vicentino).
La ventiseienne romana Simona Quadarella nei 1500 stile compie un capolavoro d'argento: spazza via tutti dal terzo posto, subito preso e tenuto per metà gara, poi va a prendersi l'australiana Pallister e l'argento nuotando sugli stessi ritmi della più forte di tutti i tempi, la statunitense Katie Ledecky (14 medaglie olimpiche e 27 mondiali di cui 22 d'oro con quella odierna): ma Simona è lì, sul secondo gradino del podio mondiale (15’31″79) con record europeo stracciato, a 5"51 dal "mostro". Commovente.