Sport - 17 giugno 2025, 10:58

L’INTERVISTA. La stretta di mano, la fratellanza, la perseveranza. «La Busto Pallanuoto ha sfiorato un sogno. Ora avanti per dare sempre il massimo»

Il ds Rudy Cattino fa il bilancio di questo campionato di serie C e del futuro con la piscina ancora indisponibile. Il rapporto con Legnano, la gratitudine agli sponsor e al Comune per i contributi promessi, l’impresa delle ragazze ai playoff con il Leini e un impegno: «Vogliamo diventare una società importante a livello nazionale, capace di crescere uomini migliori»

Una stretta di mano, lo scorso anno, per avviare una nuova avventura con il ds Rudy Cattino. Avventura per spirito e passione, ma di quelle che vogliono durare, non esaurirsi in una fiammata.

Una stretta di mano - a volte virtuale, con una telefonata - anche quest'anno per i ragazzi della Busto Pallanuoto Asd, a suggello di una stagione che ha permesso di sfiorare un sogno e in vista di un'altra che non sarà meno dura per l'assenza della piscina Manara Sartori per almeno due anni. Ma che deve tirare sempre fuori il meglio, a maggior ragione.

La perseveranza e la stretta di mano

La vita di Rudy è profondamente legata alla pallanuoto, ma abbiamo già visto come ciò non pregiudichi sorprese ed emozioni, anzi. A pochi giorni dalla conclusione del campionato di serie C per i bustocchi, che hanno mancato i playoff per poco e hanno anche vissuto giorni da capolista, è tempo di guardare avanti. 

«Teniamo duro - assicura Cattino - e programmiamo per cercare di fare il meglio possibile con la situazione attuale. Come sempre, daremo il massimo». Cita una virtù, poco menzionata (con le conseguenze del caso), di questi tempi: la perseveranza.

«Con i ragazzi ho parlato - prosegue - e ho lasciato un lasso di tempo per dirmi che l'anno prossimo ci saranno con la stessa determinazione, oppure prenderanno altre strade. Il primo impatto? Ci tengono a continuare. Siamo un bel gruppo, si respira un clima positivo e siamo una bella realtà in attesa che le cose migliorino... Teniamo a uno sport fatto di valori e ambiente».

La casa sarà ancora una volta il Bocconi Sport Center? Per dare una risposta definitiva, è prematuro.  «Dobbiamo stabilire una piscina di riferimento - spiega - si giocherà sui 25 metri anziché 30, 25 per 20 per cui tutte le squadre fino alla serie B devono trovare spazi adeguati. Quello che abbiamo fatto è radunare tutti i genitori e dare un calendario di allenamenti». Viene la stagione del riposo, ma tutto dev'essere già definito: si parte il 15 settembre, fino al 31 maggio (con possibilità di giugno, in base ai risultati).

La società solida e il rapporto con Legnano

È una società solida, da ogni punto di vista, la Busto Pallanuoto, e con un obiettivo netto: «Far crescere l'ambiente, organizzativo e tecnico, lavorare molto sui giovani e sui giovanissimi. Se la Manara arriva fra due anni, bisogna far crescere i giovani e dare continuità». Non che ci si nasconda le difficoltà di reclutare ragazzi non avendo la piscina a Busto: «Ci daremo però da fare con open day per cercare ragazzi». Ad esempio, per i nati del 2014, 2015, 2016: senza impianto non è altrimenti faceli trovarli. Si punta a un lavoro di base, a giochi di acqua che divertano i bambini e li invoglino a fare questo sport. Gioco e agonismo, sono le leve principali.  

C'è Legnano, alleata fondamentale dal punto di vista logistico e non solo: «Ci consideriamo una famiglia, perché è un percorso che stiamo facendo insieme.  Loro ci aiutano consentendoci di allenarci lì e tutti i nostri ragazzi trovano uno spazio. Un'interazione, che domani con la Manara continuerà. Più che di gemellaggio, si tratta di fratellenza. Sarà funzionale perché tutti i ragazzi trovino spazi per giocare e fare lo sport che amano». Questa fratellanza ha anche un nome, un volto, un'esperienza di riferimento: Gojko Separovic.

«Il nostro appoggio, una persona preparata tecnicamente e umananamente - osserva Cattino - Loro fanno solo sport amatoriale, hanno fatto delle scelte. Noi amatoriale e agonismo». È uno sport oneroso e il costo dipende essenzialmente dall'impianto.  

Per fortuna, la Busto Pallanuoto Asd può contare su sponsor appassionati, Paglini Store e Mc Donald's: «Questo sostegno economico ci permette di gestire i costi dell'acqua. Giocare un campionato alla Bocconi è oneroso, dobbiamo assolutamente ringraziare i due sponsor, fonte importante per continuare il percorso con questo progetto. L'augurio è che ci appoggino sempre, e magari anche più in alto».

Un grazie va anche al Comune di Busto Arsizio, che ha promesso un contributo straordinario: «Non sono mai cose scontate».

Modello Busto

Un appoggio che viene a coronare un anno, in cui «abbiamo perso, ma siamo stati promossi - osserva ancora il ds - L'immagine della squadra è sempre stata quella che non molla mai e abbiamo vinto partite di un gol, partite molto molto complicate magari anche partite male. Ci siamo sempre creduto, questo dimostra la determinazione dei ragazzi. Tant’è vero che abbiamo sfiorato un sogno che non andavamo cercando in modo ossessivo, ma forse la pausa del campionato ci ha messo un po’ in difficoltà - riflette Rudy -  non fanno bene le pause, poi abbiamo avuto anche la chiusura della piscina di Legnano e siamo andati in spazi anche più ristretti. Detto questo, abbiamo fatto un signor campionato e devo ringraziare tutto l'ambiente per quello che ha dato». Anche la parte meno visibile: « Soprattutto mi piace pensare che stiamo lavorando anche per dare un’immagine di noi stessi e di un modo di vedere lo sport con valore, fair play e buoni rapporti con gli arbitri a prescindere. un pubblico che fa tifo senza insultare».  

Non significa aver raggiunto il risultato, bensì lavorarci sempre. Eccolo rimesso in evidenza l'obiettivo, con la sua ambizione: «Lavoriamo perché la Busto Pallanuoto diventi una società importantissima, nazionale, perché garantisce la crescita di uomini migliori».

Allora, si aspetta la decisione di ogni ragazzo dopo quella stretta di mano, immagine usata per trasmettere «l'onere tra gentiluomini che si prendono un impegno reciproco, garantire la presenza dall'inizio alla fine, a prescindere da alcune variabili». Vengo convocato o no, mi convocano e gioco tanto o poco, o per niente... non fa differenza, si tireranno le somme alla fine: «Lo sport serve per superare se stessi. Chi compie questo processo ha già vinto per se stesso».

Lo dimostrano a distanza anche le ragazze, che hanno dovuto giocare con Leini. «Adesso stanno facendo i playoff per l'A2 - dice Cattino - e loro hanno dato un ottimo apporto alla squadra. L'anno prossimo? Dipende da loro, se ci terranno a continuare con Leini hanno l'autostrada aperta». Perché la realtà è questa: «Non riusciamo a gestire noi il femminile finché non c'è la piscina Manara Sartori». Ma quel giorno arriverà e la Busto Pallanuoto vuole farsi trovare pronta. 

Il messaggio di coach Crespi

In questo clima, coach Andrea Crespi ha voluto dedicare un messaggio speciale ai ragazzi, ispirato all'Ulisse di Tennyson. Lo pubblichiamo, ma prima ricordiamo i nomi di questi atleti.

Bellemo, Benedetti, Bonati, Daverio, Del Sorbo, Gennari, Gianazza, Giorgetti, Landini, Pedroni, Peluso Francesco, Re, Robecchi, Tesolin, Daverio, Delle Grazie, Peluso Daniele.

In questa stagione vi ho chiesto che dopo ogni partita, qualsiasi sia stato il risultato, di urlare insieme “BUSTO” perché appartenere a una squadra è sentirsi a casa. È guardarsi negli occhi e sapere che non si è mai soli, che ogni caduta sarà seguita da una mano tesa. È gioire insieme, lottare insieme, credere insieme. 

È un legame che va oltre il gioco: è cuore, rispetto e fratellanza.

“Venite amici che non è tardi per scoprire un nuovo mondo. 

lo vi propongo di andare più in là dell'orizzonte e se anche non abbiamo l'energia che nei giorni passati mosse la terra e il cielo, siamo sempre gli stessi: unica, eguale tempra di eroici cuori.

Indeboliti forse dal fato, ma con ancora la voglia di combattere, di cercare, di trovare e di non cedere...”.

Alfred Tennyson L’Ulisse

Ma. Lu.