Una folla numerosa e commossa ha partecipato oggi pomeriggio ai funerali di Domenica Russo, la maestra di 43 anni tragicamente scomparsa lunedì scorso in un incidente stradale sulla Pedemontana, mentre tornava dalla gita scolastica a bordo del pullman con i suoi alunni della scuola primaria di Cazzago Brabbia. La cerimonia si è svolta nella chiesa parrocchiale di Sesto Calende, con tante persone anche nel piazzale di San Bernardino.
I suoi bambini sono stati accolti sull’altare, accanto al celebrante, il parroco sestese don Luciano Andriolo, mentre sul feretro, coperto di fiori, era adagiata la maglia del Napoli.
Nika, come era affettuosamente chiamata, era prima di tutto madre di Alessandra, una ragazza adolescente che ha trovato la forza di ricordare la mamma durante la funzione: «Come tutti voi qui, posso dire di averle voluto tanto bene. Non riesco a sfogarmi, il mio vero amore era lei. La prendevo in giro per la sua pronuncia, ma non le ho mai detto “ti voglio bene”. Ora capisco il significato di questa frase: “capisci il valore di una persona quando l’hai persa”. In questo momento posso dire di sentirmi amata, e qui c’è tanta gente che l’amava. Ci sono bambini, anziani, famiglie e amici che vorrei ringraziare, e vorrei fare un applauso alla mia mamma».
La commozione e le lacrime sono state inevitabili. Domenica, nella sua vita familiare e professionale, ha evidentemente seminato bene: l’abbraccio collettivo rivolto ai familiari - al compagno, ai genitori, al fratello, alla cognata e ovviamente ad Alessandra - è stato carico di affetto.
«Nelle nostre vite sei stata una luce immensa - hanno detto i familiari -. Hai affrontato tante sfide con forza e coraggio, e ci consola sapere che ora sei lassù, nella casa di Dio. Non ti dimenticheremo mai, sarai sempre nei nostri cuori».
Una collega insegnante ha poi ricordato Nika a scuola: «Ci ha lasciato un vuoto enorme. Era una vera napoletana, con tutto l’amore per la vita, una donna gioiosa e piena di energia. Quando diceva che ero la sua “capa”, sapeva come farmi sorridere e sentire importante. Il suo entusiasmo era contagioso. Nika non era solo una collega, era un’amica del cuore: sapeva aiutarci, consigliare e farci sentire meglio. Era un vulcano sempre pronta a farmi ridere. L’incidente ha strappato Nika dalle nostre vite, ma il suo ricordo non si cancellerà mai. Dopo l’impatto eri tra le mie braccia, pensavo fossi svenuta, e mi piace pensare che in quel momento non ti sia sentita sola. Ci hai lasciato troppo presto, ma la tua luce non si spegnerà mai».
Nel corso dell’omelia, don Luciano Andriolo ha sottolineato che «la preghiera è il luogo in cui i sentimenti contrastanti trovano il cuore. Essere così numerosi oggi ci rende più forti e capaci di sfidare la tristezza. Questo è un momento di vita, amore e speranza, perché la vita è più forte. Condividiamo lo stesso smarrimento e lo stesso dolore per questa tragedia che ci ha lasciato così sconvolti e senza parole. La morte ci ha portato via la nostra cara amica: il dolore è immenso, perché abbiamo perso una figlia, una mamma, una compagna, un’amica, una sorella che sapeva donare sorrisi a tutti. Ci ha strappato un’insegnante che per i suoi alunni era una presenza fatta di tenerezza e cura, una collega con cui era bello progettare insieme».
La sindaca di Sesto Calende, Betta Giordani, ex insegnante, ha espresso i sentimenti della comunità civile: «Oggi siamo qui in tanti a Sesto per dare l’ultimo saluto a una nostra concittadina. Domenica era una persona amata e stimata. Ringrazio tutte le autorità presenti, le istituzioni, l’Arma dei Carabinieri e gli istituti scolastici che condividono questo abbraccio. Domenica era impegnata in ambito sociale, con un forte desiderio di aiutare gli altri. Come sindaca vivo con profondo dolore questa perdita anche a livello emotivo, perché sono stata insegnante e comprendo l’amore che metteva in tutte le sue attività. A nome mio e dell’amministrazione comunale esprimo la nostra più sentita vicinanza alla famiglia».
L’uscita del feretro dalla chiesa è stata accompagnata da un lancio di palloncini sul sagrato e dallo striscione affettuoso dei suoi alunni: «Vola in cielo con i tuoi supereroi, maestra Nika».