Busto Arsizio - 18 maggio 2025, 12:35

Antonelli: «Non avrei concesso una sala per il Remigration Summit. Ma chi ha imbrattato si è comportato peggio»

Il giorno dopo la convention dell’estrema destra tenutasi a Gallarate, il sindaco di Busto spiega che «io certa gente avrei preferito non averla in città». Ma, in riferimento alle scritte sui muri comparse dopo la contromanifestazione, dice: «Se fosse nelle mie possibilità, vieterei la piazza a chi viene qui e fa solo disastri. Adesso chi dovrebbe pulire, i “fascisti”?»

Il teatro Condominio di Gallarate, il sindaco Antonelli e le scritte sui muri di Busto

Il teatro Condominio di Gallarate, il sindaco Antonelli e le scritte sui muri di Busto

«Se mi avessero chiesto una sala per il Remigration Summit, io non gliela avrei data». Ma allo stesso tempo, «se fosse nelle mie possibilità, vieterei la piazza a chi viene qui e fa solo disastri».
Il giorno dopo la convention dell’estrema destra tenutasi al teatro Condominio di Gallarate, il sindaco Emanuele Antonelli non nasconde che, se fosse arrivata la richiesta di uno spazio pubblico di Busto Arsizio per la convention avrebbe detto di no.

Ma è duro con chi, dopo il presidio antifascista in centro, ha imbrattato di vernice muri e vetrine e pure la pavimentazione in marmo di piazza Santa Maria, dove peraltro era in corso la manifestazione Busto Vintage.

«Non sono le mie idee»

«Va bene la democrazia, chiunque può parlare. Ma io certa gente a Busto avrei preferito non averla. Tanto è vero che se mi chiedevano il permesso non glielo davo». Antonelli ha quindi un’opinione diversa rispetto al collega di centrodestra Andrea Cassani, sindaco leghista di Gallarate, città che – dopo il passo indietro dell’hotel di Somma Lombardo – ha ospitato il Remigration Summit in un teatro comunale.

Busto era stata associata alla convention poiché gli organizzatori avevano indicato la città come una comoda base “logistica” dove pernottare.
Ma il Summit si è tenuto a meno di dieci chilometri di distanza: «Hanno le loro idee, che poi mascherano, e che non sono le mie idee. A me non hanno chiesto uno spazio, ma non gli avrei mai dato una sala pubblica. Tutti possono parlare, ma certe cose, se anche non si dicono, è molto meglio».

«Imbrattino casa loro»

A Busto si sono però tenuti due presidi contro il raduno dell’ultradestra. Uno venerdì sera, organizzato dall’Anpi, e uno sabato pomeriggio promosso dalla Rete Antifascista in piazza Garibaldi.
Nessuno scontro e nessuna situazione di tensione, come invece è accaduto a Milano, a sua volta sede ieri di un doppio presidio.

Ma, dopo la manifestazione di sabato pomeriggio, negozi e muri del centro sono stati imbrattati. È comparsa anche una scritta offensiva contro il sindaco Cassani.
E in questo caso, Antonelli si unisce allo sdegno e alla durissima presa di posizione dell’assessore Matteo Sabba.                                                                                                                                     

«Alla fine questi “esagitati” (del Remigration Summit, ndr) si sono comportati meglio di quegli altri che sono venuti qui a imbrattare – afferma il primo cittadino –. Quindi non avrei mai dato la sala per il Summit, ma vieterei, se fosse nelle possibilità, la piazza a chi viene e fa solo disastri».

Il messaggio chiaramente è rivolto a chi ha sporcato: «Che imbrattino casa loro – tuona Antonelli –. Così le scritte che vogliono vedere sui muri delle città possono guardarsele, ammirarsele e dire “guarda quanto sono stupido a fare queste cose”. Sempre che abbiano l’intelligenza di capire i danni che fanno. In nome dell’antifascismo… ma sono talmente giovani che non sanno neanche di cosa parlano».

Alcuni autori del gesto sono stati ripresi e qualcuno è stato anche visto dai negozianti: «Se ci sarà un’indagine, penso che saranno facilmente riconoscibili e almeno queste persone pagheranno, sempre che lavorino e abbiano qualcosa e non sia nullatenenti a spese della società».

Quindi la provocazione finale: «Le scritte che hanno fatto chi le cancella? I “fascisti”? Visto che gli antifascisti sporcano, chiamiamo i fascisti per mettere a posto? Li facciamo passare per buoni mentre loro come al solito sbagliano tutto?».

Riccardo Canetta

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