Remigration Summit, spunta l’ipotesi Gallarate. Nelle ultime ore, hanno iniziato a circolare voci sulla possibilità che l’evento, in programma domani, sabato 17 maggio, possa tenersi in provincia di Varese.
Dopo le ipotesi Milano e Busto Arsizio, era emerso che la location scelta per l’appuntamento delle forze dell’estrema destra europea era un hotel di Somma Lombardo vicino a Malpensa.
Dopo il passo indietro dell’albergo, probabilmente dovuto al clamore mediatico suscitato dalla vicenda, gli organizzatori si sono rimessi alla ricerca di una nuova soluzione.
E potrebbero averla trovata a Gallarate. Si tratta di voci, che hanno raggiunto anche la prefettura, che segue con attenzione il caso.
Il sindaco di Gallarate non ha rilasciato dichiarazioni alla stampa. Ieri, intanto, è stato espulso dall’Italia Rasmus Paludan, il politico danese di estrema destra, noto per aver bruciato il Corano in pubblico in varie occasioni. Era atterrato a Malpensa per partecipare all’incontro.
E sono confermati i due presidi contro l'evento organizzati a Busto Arsizio.
Le contromanifestazioni
Anpi Provinciale Varese e Anpi Busto Arsizio promuovono un presidio spontaneo per stasera alle ore 18 in via Fratelli d’Italia, davanti al monumento ai Caduti della Resistenza (locandina completa in fondo). Comunicano che «il presidio è finalizzato a ribadire il rifiuto di teorie ediniziative delle ali più estreme delle destre europee e in particolare della teoria della cosiddetta “remigration”, carica di significati razzisti. Sarà un presidio spontaneo e pacifico contro il razzismo e a difesa dei diritti umani».
All’iniziativa hanno aderito ACLI, Auser, FIVL_Raggruppamento Patrioti Alfredo di Dio, il Quadrifoglio, MASCI adulti scout, Quindi home and humanity, PD Provinciale Varese, Circolo Gagarin, PD Circolo di Busto Arsizio, Associazione Amici di Angioletto Castiglioni, CGIL Varese, 5 Stelle, Rifondazione comunista, ARCI Varese e SPI CGIL.
Cgil Varese prenderà parte anche al secondo presidio, in programma sabato 17 in piazza Garibaldi a partire dalle ore 15, promosso dalla Rete provinciale antifascista: «Ancora una volta si prova, attraverso una triste retorica di antica memoria, a scegliere la via breve che scarica le insicurezze quotidiane attraverso l’individuazione dell’untore su cui sfogare la crisi sociale – scrive il sindacato in una nota –. L’importante presa di posizione di Istituzioni, Associazioni e Organizzazioni sociali ha smontato pezzo pezzo l’agibilità del nefasto appuntamento. È un importante passo in avanti, ma c’è bisogno di non abbassare la guardia e di continuare nella costruzione di presidi di democrazia».