Il possibile arrivo del Remigration Summit al Teatro Condominio di Gallarate fa scattare la protesta del Partito Democratico, che lancia un flash mob contro l’estrema destra. Nel mirino anche il silenzio del sindaco Cassani.
Il Centro Popolare invita invece ad una riflessione: «Sì al dissenso, ma senza censure o violenze».
REMIGRATION SUMMIT A GALLARATE? IL PD DICE NO: «NESSUNO SPAZIO ALL’ESTREMA DESTRA»
«Secondo notizie di stampa, il Remigration Summit - evento promosso da ambienti vicini all’estrema destra - potrebbe tenersi al Teatro Condominio di Gallarate».
Il Partito Democratico cittadino insorge e lancia un appello alla mobilitazione: «Gallarate è una città democratica, civile e inclusiva. Nessuno spazio pubblico deve essere concesso a chi diffonde razzismo e ideologie neofasciste».
Nel mirino, anche il silenzio del sindaco Andrea Cassani: «Di fronte all’odio, tacere è complicità»
Il Pd invita la cittadinanza a un flash mob silenzioso davanti al Comune in piazza Libertà, sabato alle 11, con bandiere europee e cartelli, per ribadire i valori dell’antifascismo e dell’inclusione.
COSA PENSA IL CENTRO POPOLARE GALLARATE
«Innanzitutto allo stato dei fatti non è dato sapere chi siano realmente gli organizzatori del summit - si parla genericamente di gruppi di estrema destra -, quali siano i contenuti del convegno e se sarà tenuto davvero nella nostra Città. Il tema non è impedirlo perché non si condividono le idee che, si presume, saranno l’oggetto del summit. Gallarate ha visto manifestare antagonisti, comitati vari ed esprimere liberamente posizioni e idee anche opposte da quelle di chi governa la Città. Quindi va garantita la libertà di espressione. Noi difenderemo sempre il diritto e la libertà di chiunque di esprimere le proprie idee. Il problema è semmai che c’è invece chi ritiene di doverle impedire anche con la forza. Quello che temiamo non sono le idee che potranno essere espresse nel summit, che abbiamo ragione di pensare il CPG non condivida e sulle quali si può legittimamente dissentire, ma piuttosto che l’incontro sia il pretesto per manifestazioni che possano trascendere nella violenza. Spetta quindi alle autorità preposte valutare quali iniziative mettere in atto al fine di garantire la sicurezza. Per quanto concerne le politiche sull’immigrazione riteniamo, in estrema sintesi, che esse si debbano fondare su queste tre parole: umanità, ordine e sicurezza e che l’emergenza migratoria dinanzi alla quale ci troviamo sia da governare con realismo e contrastando il fenomeno della immigrazione clandestina e delle organizzazioni criminali che lucrano sulla tratta degli esseri umani». Così Luigi Galluppi, capogruppo di Centro Popolare Gallarate – Il Popolo della Famiglia – Rinascita della Democrazia Cristiana.
«MELARIDO NON DIVENTI UNA BEFFA O UNA COMPLICITÀ»: L’ANPI GALLARATE CONTRO IL REMIGRATION SUMMIT
Si esprime così, invece, la sezione Anpi di Gallarate: «Melarido: non vorremmo che il nome accattivante della Società a cui il Comune di Gallarate ha affidato la gestione del Teatro Condominio assumesse un significato sinistro, di beffa, se non addirittura di complicità.
A fronte delle numerose notizie che appaiono su organi di stampa locali e nazionali sulla possibilità concreta che venga effettuato un summit neonazista a Gallarate e specificatamente al Teatro Condominio, sollecitiamo il Sindaco e il responsabile della Società che ha in gestione il teatro a non concederne l’uso, in nome di una evidente ragione politica democratica costituzionale morale, che spesso viene sempre più elusa o mistificata, quanto meno per evidenti ragioni di ordine pubblico.
Ricordiamo, peraltro, che il Teatro Condominio è proprietà pubblica, quindi di tutti noi, a prescindere dagli orientamenti politici, e che la preoccupazione di una possibile degenerazione dell’evento è reale ed è stata avvertita significativamente dalle autorità di Malpensa con l’atto di respingimento dell’estremista danese che avrebbe dovuto presenziare al summit».