Sport - 14 maggio 2025, 22:33

«La scherma, dai duelli a uno tra gli sport più sicuri. E ancora oggi ne parliamo il linguaggio»

Un viaggio affascinante nella storia con il maestro Giancarlo Toran alla presenza di numerose autorità anche militari. Per l'evoluzione di una disciplina che sa affascinare i giovani e insegnare valori

«La scherma, dai duelli a uno tra gli sport più sicuri. E ancora oggi ne parliamo il linguaggio»

«La scherma ha un'essenza che va capita, indagata». Uno dei motivi di fascino, esplorati al museo oggi, mercoledì 14 maggio, con il maestro Giancarlo Toran: nella realtà della Pro Patria Scherma che attira visitatori anche dall'estero, c'erano tanti spettatori tra cui numerosi militari e una folta delegazione dell'associazione Lampi Blu. Presenti poi gli assessori di Busto Mario Cislaghi e Matteo Sabba. 

A dare il benvenuto il presidente Marino Vago, che ha sottolineato come questo spazio sia un bene unico in Italia e probabilmente al mondo. Un viaggio nella storia assicurato ("Dal sangue del duello alla scherma olimpica") con la competenza e la passione di Toran, che accompagna l'impegno quotidiano a favore degli atleti, «un ambiente sano e bello per i ragazzi», visibile nel frattempo in palestra. 

Solido resta il legame della vita quotidiana con la scherma, che passa dal linguaggio. «Non c'è scibile umano che non tragga aggancio da questo sport» ha ricordato il maestro Toran, prima di condurre il pubblico attraverso il tempo. E i tempi. Quelli, anche antichi, in cui il duello poteva essere un modo di affidare a due campioni la soluzione, al posto di una guerra (siamo al duello ordalico) oppure magari divampava per apparenti futili motivi, e magari con un atteso inaspettato.

Lancia in resta, spezzare una lancia, ai ferri corti, una stoccata... Quanti termini ritroviamo nel nostro comune parlare.

Intanto la storia corre e la spada non è più adatta alla guerra. I duelli vengono banditi e ne fa le spese anche Voltaire, che viene arrestato dalle guardie e dovrà - dopo un passaggio alla Bastiglia - dirigersi spedito verso l'Inghilterra. Incalza la Rivoluzione francese e cadono i nobili, ai quali però i borghesi arricchiti vogliono assomigliare. «Diventano gentiluomini che devono difendere l'onore» spiega Giancarlo Toran, mostrando immagini, pagine di storia e di codici cavallereschi 

Ci si trova immersi anche in duelli come quello tra Athos di San Malato ed Eugenio Pini o si rivive il temibile "colpo delle due vedove". Le cose mutano, però - come cita il maestro - tutto cambia perché nulla cambi e per una volta in positivo.

Perché, nella trasformazione in sport, restano i pilastri come «senso della distanza, velocità, intelligenza tattica, autocontrollo»: ecco perché affascina i giovani. 

Il maestro Toran ha offerto tantissimi spunti, come sottolineato anche da un riferimento della Pro Patria Scherma quale l'avvocato Sergio Fabrizi, che si inserisce con altri aneddoti. DI certo, questo sport ha investito tanto in sicurezza: le lame e le maschere, ad esempio, hanno una scadenza e ci sono norme stringenti. Non solo, interviene Cislaghi, non come assessore ma come nonno di un ragazzino che pratica questo sport: «Insegna anche rispetto».

Ma. Lu.

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