Ha saputo commuovere Federico Grassi in “Nascita, copula, morte”. Ha saputo far sorridere, l’attore nonché direttore artistico del teatro di prosa del Sociale Cajelli di Busto. Ha saputo far riflettere Federico Grassi. Lui, l’attore che in carriera è stato diretto da Vittorio Gassman, Giorgio Strehler e Dario Fo ha saputo conquistare il pubblico che giovedì sera affollava il Ridotto del Teatro Sociale.
L’obiettivo di creare un incontro più intimo e informale tra pubblico e artista è stato raggiunto: Federicio Grassi ha catturato già dalle prime battute l’attenzione del pubblico, già quando ha recitato i versi di Testori per far comprendere le primordiali sensazioni della nascita e alzare così il sipario di Aperiscena.
È stato un viaggio dalla nascita alla copula e alla morte quella che l’attore ha voluto interpretare nello spazio del Ridotto. I versi di Testori hanno ceduto il posto a Pasolini e a Gozzano, il poeta delle piccole cose. Dai bambini agli adolescenti ancora con la commuovente “Supplica a mia madre” di Pasolini, al componimento profondo di Prevert “I ragazzi che si amano”, “All’elogio di amori ancillari” ancora di Gozzano fino a toccare le corde dell’amore romantico con i versi di Apollinaire.
Ma l’amore è stato trattato anche nel tono della tristezza, dell’abbandono rispolverando le poesie di Antonio Salinas. L’ultimo segmento del viaggio, la morte. Immancabili i versi di “Ho sceso le scale dandoti il braccio” di Montale, versi di Pavese e “La lunga strada”. Magistrale anche l’interpretazione delle “Memorie di Adriano” che ha chiuso esemplarmente il cerchio del cammino.
Al termine, aperitivo offerto dalla pasticceria Oscar.
Prossimo appuntamento per “Aperiscena” giovedì 19 dicembre con Claudia Donandoni e Giovanni Bataloni in “La verità vi prego sull’amore”, un reading poetico pensato per un’attrice e un musicista.