La soluzione per piazza Vittorio Emanuele non è architettonica, visto che è rinata con gli edifici nuovi, né viabilistica Come gli interventi delle forze dell'ordine sono ben accetti ma non possono bastare. Quello che serve è farla vivere ogni giorno, come accadeva prima, con tutte le differenze del caso. Maurizio Maggioni, capogruppo del Pd di Busto Arsizio, interviene così sul tema più caldo di questi giorni per la vita della città: quella piazza bella e impossibile, caratterizzata dal deserto che però viene interrotto dalle sole cattive presenze. Gli ultimi episodi hanno fatto ulteriormente dibattere (LEGGI QUI).
«Questa piazza - sostiene Maggioni - è sempre stata un problema, solo che prima non era visibile perché c'erano i parcheggi e dunque la piazza era frequentata. Arrivavano anche i pullman con i militari della caserma Mara qui». Allora tre lati della piazza - continua - erano costituiti da edifici fatiscenti, abbandonati. Non c'era però allerta, proprio perché il viavai di passanti metteva in un angolo altre presenze. È il solito discorso: spazi lasciati liberi, vengono occupati.
Ciò che chiede Maggioni non è certo il ritorno dei posteggi: «No, per fortuna le auto non ci sono più. Però buona parte del perimetro della piazza vede edifici nuovi e vuoti. Vetrine spente sono occhi spenti. Chi è entrato ha fatto una scommessa, ma ora quello che serve è una strategia a partire del Comune e delle associazioni. Intendo i commercianti, la società civile. Ci vuole una strategia sociale, occorre cioè trovare il modo di animare queste vetrine».
La risposta non è costituita dalle sole manifestazioni che si svolgono soltanto in alcune giornate o serate. Ben vengano, ma bisogna garantire una presenza sempre più costante e quotidiana. «Ad esempio il Comune può portare uffici temporanei qui o fare da garante perché ci siano spazi sempre temporanei per le associazioni - propone - Ciò creerebbe la frequentazione effettiva della piazza». E precisa: «Chiaro, bisogna trovare un accordo con la proprietà e il Comune può essere la guida. Ciò favorirebbe anche la valorizzazione degli edifici». L'idea è che se poi arrivano delle attività, gli spazi vengono restituiti. Ma intanto si è movimentata la piazza, si sono gettati i semi contro un vuoto che si sta acuendo giorno dopo giorno.