Valle Olona - 04 aprile 2024, 17:58

«Ciao Nevio, abbiamo costruito insieme quest'isola di bellezza in Valle. E tu ora sarai sempre qui»

Giubbe e bandiere rosse, discorsi, lacrime di riconoscenza a Calipolis per salutare il cittadino benemerito Pavanello: «Tutti hanno perso un amico fedele»

«Ciao Nevio, abbiamo costruito insieme quest'isola di bellezza in Valle. E tu ora sarai sempre qui»

Una carezza rossa sul verde della Valle Olona. Così i fagnanesi e non solo hanno salutato Nevio Pavanello scomparso a 82 anni (LEGGI QUI): «un grande amico per tutti», come ha detto Roberto Perin, segretario di Rifondazione comunista, il primo a prendere la parola durante l'ultimo saluto a Nevio. Una cerimonia laica, nel luogo tanto amato e alla cui nascita aveva ardentemente contribuito: Calipolis. 

Tante le immagini che la folla si porta a casa in questo pomeriggio sull'Olona. Tutto è stato organizzato come sarebbe piaciuto a Nevio, ogni particolare curato come soleva fare lui. Le giubbe rosse dei suoi Calimali, e quel colore, che per lui sprigionava energia, "risuonava" anche nelle bandiere, compresa quella di Che Guevara sul feretro. Ancora, canzoni a lui care, culminando in "Bella ciao" scandita dai numerosi amici accorsi.  

«Eri un buon comunista, non per le citazioni di Marx a memoria - ha detto Perin che ha portato il saluto sia del circolo Mauro Venegoni sia della Federazione provinciale - ma per come hai improntato i rapporti con gli altri». La sua attenzione agli emarginati, ai deboli, dopo aver conosciuto da bambino le atrocità del fascismo. Un amico fedele, che tutti perdono. E difatti, quando nel 2016 viene proposta la civica benemerenza per lui, si trova subito la quadra.    

Ma poi anche il Nevio cuoco, che si impegnava nelle feste dell'Unità come a casa sua per deliziare gli amici, il Nevio che lavorava il ferro con la maestria d'artista. Ed era proprio come quei pezzi che lui forgiava, autentico e originale. Perin ha anche portato il saluto commosso di Danilo Mantovani e ha ricordato che Pavanello era ateo, ma «se esiste il paradiso dei giusti è sicuramente lì e anche se esiste un paradiso dei rivoluzionari, magari è seduto vicino al Che che ha ammirato fino alla fine. Hasta la victoria siempre compagno Nevio, non ti dimenticheremo mai».

Anche il presidente dell'Anpi fagnanese Floriano Pigni si è soffermato sulle qualità di questa «persona di pratica coerenza, umile e altruista, un utopista ma un'utopia che applicava nella sua vita... al servizio verso il prossimo, con un rispetto assoluto degli altri, un pacifismo assoluto». E il gruppo Emergency di Busto con Marina Ferro ha ringraziato perché «eri sempre pronto a darci una mano con gesti semplici ma concreti».

Poi i suoi Calimali, con Claudio Caccin che definisce la sua personalità «tenera ma dura, con il marchio d'originalità fine di molti pezzi di artigianato usciti dalle sue mani... Nel rosso delle nostre divise ha visto l'energia che l'ha sempre contraddistinto. Era un volontario, di poche parole e ripeteva sa ga disan, un escamotage per prendere tempo con i suoi concetti. Qui ogni pezzo di ferro è un'opera d'arte che parla di lui». Infine lo sguardo che corre avanti e indietro nel tempo: «Abbiamo camminato insieme per costruire quest'isola di bellezza in valle che siamo pronti a consegnare ai nostri nipoti». 

Ha reso omaggio anche il sindaco Marco Baroffio a Nevio, «a nome di tutta la cittadinanza - ha detto - perché Fagnano perde un grande cittadino benemerito. Tutti gli dobbiamo qualcosa». 

Quindi la sua figura ha preso forma nella poesia di Claudio Mecenero, che l'ha dipinto con la sua barba bianca e la sua berretta rossa, con il suo «physique du rôle fatto di fornace, forgia. saldatura, rumore, ferro. La sapevi lunga, la tua semplicità non mi ha mai fregato». 

E ancora si sussurrano a Calipolis le parole lette dal genero per conto delle nipoti: «Grazie per tutto l'amore che ci hai dato, siamo orgogliose di te, ti vogliamo bene, ciao nonnino».

Sì Nevio preciso in ogni dettaglio («Anche la verdura ci portavi confezionata mica con la sportina, ma con il cesto, che bello e buono insieme ci hai dato» ha detto Aurora Bignardi) avrebbe apprezzato ogni momento della cerimonia. Anche l'invito finale alla figlia Barbara: «Porterà avanti l'eredità morale di papà tra le fila dei Calimali». E via, ad accompagnare Nevio, con la consapevolezza che lui sarà sempre in questo luogo meraviglioso che ha amato nei gesti, ogni giorno, da quando si posa la rugiada del mattino a quando la luna scende sulla Valle.

Marilena Lualdi e Michela Scandroglio

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