Il caso della Giöbia della Lega Giovani continua a dividere (leggi qui). Tra chi, come l’educatrice bustocca Manuela Garbini, ha parlato di «attacco alle donne» (leggi qui) e chi invece ritiene «eccessiva» la reazione della dirigente dell’Ite Tosi Amanda Ferrario, a cui è stato dedicato il provocatorio fantoccio. È il caso del segretario cittadino della Lega Alessandro Albani. Critico per i riferimenti della preside al tema del femminicidio e per il messaggio rivolto ai giovani del Carroccio: «Non si perdano d’animo se non capiscono ciò che dico – ha affermato la dirigente –. Se passano in ufficio glielo spiego come avessero cinque anni».
L’intervento di Albani
Sono molto amareggiato dalla reazione così forte della Preside Ferrario e la ritengo eccessiva di fronte a quella che è una tradizione che peraltro permette alla cittadinanza di socializzare e di lasciarsi alle spalle il vecchio anno e fare buoni propositi per il nuovo che si affaccia.
Nessuno si diverte nel dare fuoco alle figure di donna, ma semplicemente come da tradizione la Giouebia è sempre stata associata alla figura di un fantoccio femminile.
Il fatto che simbolicamente di anno in anno vengano utilizzati dei personaggi illustri si dovrebbe conoscere perché ormai consolidato nella nostra città.
Peraltro in passato sono state utilizzati come simboli anche figure maschili e politiche, mi torna in mente quella dell’ex sindaco Farioli, che tra l’altro apprezzò con simpatia.
Nessuno, perlomeno non certo io, mette in dubbio l’importante ruolo delle diverse agenzie educative fra le quali la scuola, tantomeno quello dell’I.T.E. Tosi che, come ricorda la stessa Dottoressa Ferrario “fanno istruzione e educazione … non solo per gli alunni”.
Se così è, non mi sembra però così educativo dire a dei ragazzi di essere scorretti, di fare del machismo, definendoli “giovani vecchi”, di cattivo gusto e persone che non pensano altro che alla Giouebia.
Posso garantire che sono giovani impegnati a pensare anche ad altro.
Trovo che temi come il femminicidio andrebbero trattati in sedi opportune, con estrema delicatezza, rispetto … e l’amministrazione di Busto, a questo, è sempre stata estremamente attenta.
Per quanto riguarda le serate culturali organizzate dall’Istituto Tosi, hanno la mia massima stima e attenzione, la stessa stima che ho già ribadito più volte è rivolta anche alla Professoressa Ferrario per il suo grande impegno, tanto che alla serata sui disturbi alimentari ho anche partecipato ed è stata estremamente interessante e arricchente.
Accoglierei volentieri l’invito che fa nel suo articolo, passando ad ascoltare in modo più approfondito le sue ragioni nel suo ufficio, a patto che però si rivolga in modo simmetrico e rispettoso, e non come lei stessa cita, spiegandomele come si stesse rivolgendo ad un bambino di 5 anni.
Nessuno è superiore a nessuno, l’umiltà e il rispetto sono doverosi, perché l’asimmetria nel suo significato più tecnico è solo ammessa in termini di accoglienza e non per giudicare.