Gallarate - 30 settembre 2023, 15:39

Gallarate, “Riaccendiamo il nostro ospedale”: oltre 13mila firme per il Sant’Antonio Abate

Moduli consegnati in Regione e bilancio dei promotori, fra ringraziamenti, sottolineature sulle delibere passate in Consiglio comunale e, all’orizzonte, la richiesta di convocare la Commissione di Vigilanza. Massimo Gnocchi (Obiettivo comune Gallarate): «Fatiche e soddisfazioni sono state superiori alle attese»

Raccolta firme per l'ospedale di Gallarate - Il banchetto dopo la consegna

Raccolta firme per l'ospedale di Gallarate - Il banchetto dopo la consegna

Chiusura in due tappe per la raccolta firme in difesa del Sant’Antonio Abate. La prima pratica, con la consegna dei moduli all’Ufficio Protocollo di Regione Lombardia. La seconda simbolica, oggi, 30 settembre, con un ritrovo in un luogo importante per i promotori: il dehors della pasticceria Bianchi, punto di ritrovo in cui sono transitati, da luglio, migliaia fra simpatizzanti, sottoscrittori, volontari, anche avversari.

L’appuntamento si è aperto con la comunicazione di un numero, 13.086, tante sono state, alla fine, le adesioni, da parte di gallaratesi e persone provenienti da comuni vicini. «Siamo stanchi di sentire dire – ha affermato Massimo Gnocchi di Obiettivo Comune Gallarate, la formazione civica prima promotrice dell’iniziativa – che i firmatari sono stati presi in giro. Hanno messo nome e cognome sapendo che cosa stavano sostenendo».

La “presa in giro”, secondo Gnocchi, potrebbe essere altrove. Con il recentissimo voto favorevole, a maggioranza, su una delibera passata in Consiglio comunale (VEDI QUI), Gallarate finirebbe col dire sì all’Accordo di programma per costruire il nuovo ospedale a Beata Giuliana, dopo l’unanimità registrata su un’altra e precedente delibera. E quest’ultima impegnava a non aderire ad accordi di programma che prevedessero meno  posti letto degli esistenti (stando all’ipotesi, i posti del futuro ospedale sarebbero inferiori) e in assenza di adeguati presidi di sanità territoriale a Gallarate. «Presidi che non esistono», dice Gnocchi.

La discrepanza tra le due delibere sarà esaminata in Commissione Vigilanza, presieduta dallo stesso Gnocchi, su iniziativa del consigliere Giovanni Pignataro, che ha evidenziato la contraddizione in Consiglio comunale.

Intanto, il presidente del Consiglio regionale valuterà l’ammissibilità della petizione. «Ci sono 60 giorni – precisa Gnocchi – poi la raccolta dovrebbe passare alla Commissione competente, presumo Sanità, dove si deciderà se rigettarla o farla arrivare in Consiglio».

«Oggi, però – conclude il consigliere – dopo mesi di fatiche e soddisfazioni, entrambe superiori alle previsioni,  è il giorno dei ringraziamenti agli attivisti, ai cittadini, alle attività e ai partiti che hanno sostenuto la raccolta. E a Cristina Mariani, per averci ospitato tante volte». Omaggio floreale (VEDI SOTTO) alla titolare della Pasticceria Bianchi.

Stefano Tosi

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