Territorio - 23 agosto 2023, 12:58

VIDEO. Samarate si ferma per salutare Alessandro Mescia: «Ha dimostrato che la santità è una dimensione popolare»

Chiesa stracolma a San Macario. Don Giampietro Corbetta nell’omelia: «Ci ha insegnato che la vita va spesa tutta senza se e senza ma». Alla moglie: «Lela, la tua storia d’amore non finisce oggi»

VIDEO. Samarate si ferma per salutare Alessandro Mescia: «Ha dimostrato che la santità è una dimensione popolare»

Sette sacerdoti, la corale, una chiesa strapiena, il sagrato zeppo, la saletta dove si celebrava in streaming l’addio ad Alessandro Mescia che non riusciva a contenere più nessuno. Samarate (e in particolare San Macario), oggi 23 agosto, alle 10 si è fermata (LEGGI QUI). Si è fermata in quella chiesa, la parrocchiale della Purificazione di Maria Vergine, dove l’atleta della bustocca San Marco e attivissimo collaboratore della parrocchia faceva sentire la sua presenza, sempre attiva, costante. E così in tanti, tantissimi, nonostante la giornata torrida di fine agosto, hanno voluto salutare Alessandro, che la settimana scorsa una brutta caduta dalla montagna della Val Sermenza si è portato via (LEGGI QUI).

Ma non voleva essere un addio, come ha precisato bene don Giampietro Corbetta nell’omelia, ma la celebrazione di una storia d’amore. «Sedici anni fa ho celebrato il matrimonio di Lela e Alessandro. Oggi celebro la stessa storia d’amore. Lela, la tua storia d’amore non finisce oggi. Devi avere la forza della fede per spostare quel macigno che ti terrebbe prigioniera nel tunnel della disperazione. Se aspettate da me un giudizio negativo sulla volontà di Dio, un pianto collettivo, deluderò le vostre aspettative. Abbiamo bisogno di vivere, di guardare avanti. Ci pare che Dio ci abbia defraudato dei sogni di Ale, ma non è vero».

E ricordando la disponibilità e la competenza con cui Alessandro ha sempre servito la parrocchia, ha rivolto parole alla figlia Matilde. «Il papà non è partito verso il nulla, ti ha solo preceduto e un giorno tornerete insieme. Ama la vita che il papà ti ha donato. Che tu possa essere la ragazzina oggi e la donna domani animata dalla speranza e dalla fede nel Signore».

Ai parrocchiani ha voluto dire che «Ale ha dimostrato che la santità è una dimensione popolare, che ci sprona a essere comunità cristiana di grande speranza e ci ha insegnato che la vita va spesa tutta senza se e senza ma». Ha concluso: «Per favore, lo ripeto per favore che nessuno esca da questa chiesa con la consapevolezza che questo è un sogno impossibile. Ale ci resterebbe davvero male».

Accanto a don Giampietro Corbetta, il vicario parrocchiale don Antonio Giovannini, don Luca Rognone, don Alberto Angaroni, don Stefano Borri, don Gabriele Giorgetti e don Giorgio Maspero.

Tanti i messaggi di saluto. A partire dal sindaco di Samarate Enrico Puricelli che ha ricordato la sua determinazione, entusiasmo, forza, generosità e altruismo.

Poi il Comitato “Cascina sopra”, di cui Ale era economo: «Sei stato il collante tra le varie associazioni presenti sul territorio come l’oratorio, l’asilo, la corale». Un ricordo anche della fiaccolata da lui sostenuta fortemente per ricordare il 50° di fondazione del comitato e i cent’anni della corale. «L’accaduto ci mette di fronte a una triste realtà: di colpo se n’è andata una persona importante oltre che leale, onesta, schietta nel portare avanti le proprie e nostre convinzioni. Spetta a noi cogliere quel testimone portando avanti tutte le iniziative future che con il tuo entusiasmo avresti voluto fare per il bene della parrocchia».

Toccante pure il ricordo degli amici della San Marco, tutti rigorosamente in divisa, che hanno voluto dedicargli la preghiera del maratoneta, ricordando la sua preziosa presenza nella società, l’attenzione per il prossimo, la disciplina, i valori che si possono condividere nello sport. «Sarai sempre accanto a noi, spalla a spalla» (LEGGI QUI).

Anche il direttore della corale Marco Sironi ha sottolineato come la vita sia una continua fiaccolata con le generazioni che si passano il testimone. «Tu non hai mai perso un cambio. C’è accanto a te la tua fiaccola. Tu sei stato il nostro primo testimone e noi porteremo avanti il testimone che ci passi».

Così anche Fra Gianluca Maria Corrai ha voluto esprimere un abbraccio e un saluto dalla comunità dei Servi di Maria di Monte Berico.

Al termine, l’accensione della fiaccola, il canto finale, l’applauso all’uscita del feretro e un lungo corteo preceduto da stendardi di varie associazioni ad accompagnare Alessandro al cimitero di San Macario.

Laura Vignati

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