Territorio - 19 agosto 2023, 11:22

Alessandro, la passione per lo sport e per la sua gente: «Sempre sorridente e in prima linea, senza mai mettersi in mostra»

Il dolore di Samarate per la morte in montagna di Alessandro Mescia, 46 anni, espresso dal sindaco Puricelli: «Una tragedia, si è sempre prodigato per la nostra comunità». L'Atletica San Marco con cui correva: «Aveva tanta energia e si metteva sempre a disposizione»

Alessandro, in una delle immagini da lui condivise che racconta la sua passione per la corsa

Alessandro, in una delle immagini da lui condivise che racconta la sua passione per la corsa

Alessandro e la passione per lo sport, dalla corsa alla bici arrivando alla montagna dove ha tragicamente perso la vita ieri. LEGGI QUI

Una ferita profonda per Samarate e in particolare per San Macario, dove Alessandro Mescia, 46 anni, era un riferimento, prodigandosi per la comunità e organizzando eventi. Con una caratteristica, che confermano anche nel mondo sportivo, come nell'Atletica San Marco di Busto Arsizio, di cui era socio: faceva tanto, tantissimo, ma senza mai apparire. Perché ciò che gli interessava, era rendere felici gli altri.

Da ieri sera, quando è piombata la notizia della disgrazia, il nostro territorio è scosso per questa tragedia che ha colpito la famiglia di Alessandro e tutti coloro che lo conoscevano. Una disgrazia avvenuta in Val Sermenza: inutili i tentativi di salvare il samaratese, che era impegnato nell'escursione con altre due persone. LEGGI QUI

A Samarate oggi è il giorno del silenzio e del dolore. Il sindaco Enrico Puricelli esprime il cordoglio a nome della comunità: «Una persona splendida, una famiglia splendida. Alessandro era sempre in prima linea, si prodigava in particolare per l'oratorio e la parrocchia di San Macario».

Le stesse peculiarità che racconta Marco Clivio, a nome dell'Atletica San Marco di cui è presidente: «Un ragazzo sempre più che disponibile, anche in tutti gli eventi che organizzavamo, ad esempio la maratonina, lui dava sempre una mano. Aiutava anche a cercare sponsor».

La commozione unisce i consiglieri e i soci della società sportiva: «Siamo rimasti senza parole nell'apprendere la notizia. Un uomo solare, sorridente, con tanta energia, ma anche molto pacato e sereno. Si metteva a disposizione, senza apparire».

La sua passione sportiva non era un tesoro da tenersi stretto, bensì una gioia da diffondere: «Sì, amava viverla e condividerla». 

Adesso i samaratesi e tutti coloro che hanno avuto la benedizione di conoscerlo, all'oratorio, nello sport, nel lavoro, attendono di potergli dare l'ultimo saluto e di manifestargli tutta la gratitudine per il bene che ha saputo portare.

Marilena Lualdi

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