Ha toccato il cuore di tutti la storia di Enea, affidato con amore alla Culla per la Vita dalla sua mamma. E proprio alla mamma si sono levati gli appelli perché - nel caso ci volesse ripensare - può contare sull'aiuto di tanti. Da parte dell'ospedale, del Cav, si è rivolto a lei anche il personaggio televisivo Ezio Greggio.
Ma qualsiasi sia la decisione della donna, sarà sempre e solo amore per il piccolo, che dal giorno di Pasqua è accudito dagli specialisti della Neonatologia alla Clinica Mangiagalli del Policlinico, che hanno svolto i controlli di routine. Nella Culla, accanto ad Enea, c'era una lettera firmata dalla mamma. Parole di grande affetto, le hanno definite i medici, che rassicurano anche sulla salute del piccolo. Enea potrà essere affidato a una famiglia una volta stabilito dal Tribunale per i minori.
«È una cosa che pochi sanno - ha commentato Ezio Belleri, direttore generale del Policlinico di Milano - ma in ospedale si può partorire in anonimato, per la sicurezza di mamma e bambino. Inoltre esistono le Culle per la Vita: la nostra si trova all'ingresso della Clinica Mangiagalli e permette di accogliere in totale sicurezza un bimbo che i suoi genitori non possono purtroppo tenere con sé. È una decisione drammatica, ma la Culla consente di affidare il piccolo ad una struttura dove gli sono garantite cure immediate e che preserva l'assoluto anonimato per i genitori». In 16 anni, si tratta del terzo bimbo portato qui.
Chi sceglie di ricorrere alla Culla, sa che è un ambiente protetto e riscaldato e che scatta un allarme discreto per avvisare gli specialisti che c'è un bimbo del quale prendersi cura.
La mamma di Enea ha compiuto questa difficile scelta pensando fosse la migliore per Enea, che ha coccolato fino all'ultimo istante in cui l'ha stretto a sé. Fabio Mosca, direttore della Neonatologia e della Terapia Intensiva Neonatale del Policlinico di Milano, ha pronunciato queste parole sulla Culla e non solo: «Ci permette di accogliere il bimbo e di aiutare la mamma nella sua drammatica scelta, in tutta sicurezza. Vivo però questo evento anche come una sconfitta a livello sociale, perché in qualche modo non siamo stati in grado di intercettare una madre in grande difficoltà. Madre che, qualora ci ripensasse, siamo pronti ad accogliere e ad assistere».
Così ha offerto assistenza il Cav della Mangiagalli e si è unito all'appello Ezio Greggio: «Il bimbo è bellissimo, sta bene, e con altri amici siamo pronti a dare una mano alla mamma di Enea: torna alla Mangiagalli e ti prometto che non sarai sola».
Gesti che scaturiscono dalla solidarietà a questo bimbo e alla sua mamma. Non per fare pressione, bensì per dare un'occasione in un momento così difficile a una donna che ha amato e amerà sempre il suo piccolo.