Ancora una volta il dottor Luigi Maggioni, storico medico di famiglia castellanzese ormai in pensione, ha deciso di utilizzare lo spazio delle comunicazioni previsto dal regolamento all’inizio del consiglio comunale per riflettere sulla carenza dei medici che sta affliggendo ormai da mesi il territorio.
Dopo aver sottolineato, nella scorsa seduta, quali siano le cause dell’attuale crisi e aver ipotizzato quali possano essere alcune soluzioni che potrebbero portare a un deciso cambio della situazione, il dottor Maggioni questa volta ha voluto usare i microfoni del consiglio comunale per rivolgere un appello direttamente ai giovani medici, chiedendo loro di trovare il coraggio per raccogliere il testimone dalla generazione che li ha preceduti.
«Da vecchio medico di famiglia – ha esortato Luigi Maggioni – vorrei dire ai colleghi più giovani: siate orgogliosi del vostro lavoro perché un domani esso dovrà costituire la base della nostra Sanità Pubblica.
Occupate con fiducia e coraggio i posti vacanti che l'amministrazione sanitaria vi offre, perché il nostro paese ora ha estremo bisogno di voi, che sarete il nostro futuro quando progressivamente ci sostituirete».
Un percorso che, come sa bene Maggioni, non è privo di dossi e di ostacoli, che spesso possono scoraggiare i giovani medici, dissuadendoli dallo scegliere di dedicare la loro attività alla medicina di base.
«Sopportate con pazienza – ha proseguito il consigliere di Partecipiamo – i momenti di amarezza e di sconforto che il vostro mestiere spesso vi presenta.
Confrontatevi con i politici e gli amministratori che, spesso, non comprendono o non sono in grado di risolvere i tanti problemi legati alla vostra attività.
Pensate prima di tutto ai pazienti, state più vicino a loro soprattutto se sono vecchi, fragili, sofferenti, soli, andando più spesso a trovarli, anche nella loro abitazione, se necessario».
Quella di medico di medicina generale, secondo Maggioni, è una professione difficile, resa ancora più complicata da una serie di adempimenti burocratici che spesso impongono ai professionisti di sottrarre tempo alle persone per poter essere completati.
Compiti che spesso fanno perdere di vista quale sia il vero ruolo di quelli che una volta si chiamavano, forse a ragione, medici di famiglia.
«Occorre avere il coraggio – ha sottolineato Luigi Maggioni – di non accettare di svolgere negli ambulatori il lavoro burocratico, spesso inutile o improprio, che la nostra amministrazione sanitaria continuamente richiede.
Dobbiamo, tutti noi, riacquistare la nostra dignità di medici di famiglia e il ruolo che ci compete alla pari con i colleghi ospedalieri, ricordando che dobbiamo in primo luogo assistere e curare i nostri pazienti, e non solo prescrivere farmaci ed esami».
Il ruolo dei medici di medicina generale, infatti, è fondamentale nelle nostre comunità; il medico è per molti, soprattutto per gli anziani, un punto di riferimento, un orecchio amico con cui sfogarsi, a cui raccontare preoccupazioni e paure, a volte non solo riguardanti la propria salute.
Una figura in cui si ripone la massima fiducia e a cui ci si rivolge con la convinzione che saprà aiutarci e guidarci nel percorso, a volte difficile, da compiere per riacquistare la salute.
«Dobbiamo infine essere coscienti – ha concluso il dottor Maggioni – che la medicina di famiglia, adeguatamente riformata, deve avere pari importanza e valore nei confronti della medicina ospedaliera, rispettando ognuna le proprie prerogative e le proprie competenze.
Solo così, agendo con coraggio e determinazione, tutti noi medici contribuiremo a vincere la sfida che ci attende nella società e nella sanità del futuro».