Busto Arsizio - 29 aprile 2022, 07:55

Busto, «riattivata la prima turbina dell’impianto di Neutalia»

Lo fa sapere l’assessore regionale Raffaele Cattaneo, che ieri sera ha incontrato i rappresentanti dei comitati, che dopo il recente incendio sono tornati a chiedere la chiusura dell’inceneritore. Diversa la posizione dell’esponente della giunta lombarda: «Nessun motivo di preoccupazione per salute e ambiente»

Busto, «riattivata la prima turbina dell’impianto di Neutalia»

La prima delle due turbine dell’impianto di Neutalia, danneggiate nell’incendio nel 2020, è stata riattivata.
Lo fa sapere l’assessore all’Ambiente di Regione Lombardia Raffaele Cattaneo, che ieri sera ha incontrato i rappresentanti del comitato ecologico inceneritore e ambiente di Borsano e del comitato No inceneritore.
Quest’ultimo, in particolare, dopo il rogo nell’area dell’ex Accam dello scorso 11 aprile si era appellato proprio all’esponente della giunta regionale, invocando maggiore vicinanza.
Ieri si è tenuto l’incontro, durato oltre due ore.

«Emissioni al di sotto dei limiti»

«È stato un incontro approfondito, non di circostanza – spiega l’assessore Raffaele Cattaneo –. Ho potuto ascoltare il punto di vista dei comitati e ho chiesto loro di ascoltare il mio e quello della Regione. Con me c’era chi si occupa delle autorizzazioni ambientali e dei controlli sulle emissioni dell’inceneritore. È stato un momento di confronto franco, approfondito, in cui i comitati hanno ribadito la loro posizione contraria all’inceneritore e noi abbiamo illustrato con dovizia di dati ed elementi oggettivi le ragioni per cui non siamo preoccupati sugli effetti dell’inceneritore sull’ambiente e sulla salute, perché i dati delle emissioni - monitorati ogni cinque secondi, 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno, e tramessi in tempo reale ad Arpa - sono al di sotto dei limiti, in alcuni casi di uno o due ordini di grandezza. E sono anche disponibili sul sito di Neutalia».

«Le emissioni più alte – prosegue Cattaneo – sono quelle degli ossidi di azoto, che hanno valori intorno a 60, con un limite per l’impianto che è di 80 e un limite europeo e nazionale di 200 mg/Nm3. Quindi largamente accettabili. La situazione che noi registriamo non evidenzia criticità particolari per quanto riguarda le emissioni. Abbiamo anche approfondito la questione dell’indagine epidemiologica, fatta con i dati tra il 2012 e il 2014 e quindi un po’ datata, che non dava evidenza di particolari criticità».

L’incendio e la turbina

Si è ovviamente discusso anche dell’incendio dello scorso 11 aprile. «Certamente non è stato un episodio gradevole o auspicabile – ammette l’assessore – però era relativo a un processo di trattamento di rifiuti ingombranti, gestito da un’altra società e non da Neutalia, in un’area all’interno del sedime dell’impianto ma non all’interno dell’impianto stesso».

Cattaneo racconta che i comitati lamentavano che Neutalia si fosse impegnata ad attivare entro marzo la prima turbina (danneggiata da un altro incendio, quello del 2020). Poco dopo il termine del confronto, l’assessore è stato informato del fatto che la turbina è stata riattivata da un paio di giorni. «Neutalia non ne ha ancora dato notizia pubblica perché voleva attendere qualche giorno per avere la certezza che tutto andasse per il meglio e non ci fossero inconvenienti».

Così, evidenzia l’esponente della giunta Fontana, «l’inceneritore ha ricominciato a essere un termovalorizzatore, cioè a produrre energia e calore utilizzando i rifiuti come combustibile.
Mi pare sia un segno della serietà degli interlocutori, che io ho ribadito anche nei miei precedenti interventi pubblici».

Posizioni divergenti

Dopo due ore abbondanti di confronto, come ampiamente prevedibile, nessuno ha cambiato la propria opinione.
«Ci siamo ovviamente lasciati con posizioni divergenti – afferma Cattaneo –. I comitati ritengono che l’impianto sia da chiudere, io invece penso che con gli elementi che abbiamo oggi non ci siano motivi di preoccupazione per la salute e l’ambiente che giustifichino la chiusura. Anzi, è in atto un percorso di investimenti significativi – parliamo di parecchie decine di milioni di euro – che consentiranno di ammodernare e rafforzare la capacità dell’impianto di recuperare materia e lavorare in una prospettiva di economia circolare e di usare la termovalorizzazione solo per quella quota di rifiuti che non è recuperabile e che, altrimenti, dovremmo mettere in discarica».

E ancora: «I dati oggi ci dicono che l’inceneritore incide sulle emissioni complessive di inquinanti nell’area interessata per circa l’1 per cento. È evidente che il suo contributo come fonte emissiva è marginale. E i dati monitorati in tempo reale sono tutti al di sotto dei limiti». In ogni caso Cattaneo si è impegnato a chiedere a Neutalia e a far avere ai comitati la scaletta degli investimenti previsti con le relative tempistiche, per poi «poterle verificare insieme rispetto a un percorso che è stato avviato e che ritengo sia quello corretto». 

Riccardo Canetta

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