«Devi conquistarla». Questa frase di Massimo Sala risuona nell'aria, durante gli allenamenti nel campo esterno dello Speroni. Si riferisce alla palla e al tigrotto che si lancia ma che deve, può fare ancora di più. In ciò si è specializzata la Pro Patria di questa stagione: fare ancora di più. Così il grido del mister diventa simbolico, espressione di uno spirito che ha compattato i giocatori e li ha guidati verso l'impossibile. Questo mentre il possibile - salvare la società e iscriverla al prossimo campionato - è in mano ad altri.
Una giornata di primavera pazza, tanto che ben presto si abbatte il temporale sullo stadio, ma non fino a quando c'è qui Daniele De Grandis. Il primo tifoso è accorso non con una sciarpa, bensì due. I tigrotti restano concentrati, ma chi esce o si avvicina alla rete non può che approfittarne per salutare il loro amico. Il preparatore dei portieri Renato Redaelli lo chiama per una foto. Anche Nicolò Ramella, responsabile della comunicazione, è felice di accogliere Daniele. Da lontano, lo saluta con la mano e un sorriso il direttore sportivo Sandro Turotti.
Daniele è qui a sostenere i suoi giocatori e anche a lanciare un appello: andare tutti a Lecco, a gridare il proprio supporto ai ragazzi.
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Un pullman è già pieno, ma un altro è pronto ad aggiungersi LEGGI QUI. Quanti tifosi di Busto Arsizio e della Valle Olona andranno domenica a Lecco? Lo scopriremo là, sul posto, quando il bianco e il blu cattureranno lo sguardo.
Intanto Daniele c'è: presente anche a spronare durante gli allenamenti. Silenzioso per non distrarre, rispettoso del lavoro altrui e deciso a esserci fino alla fine. Un esempio per chi potrebbe e dovrebbe fare di più, al di fuori dello stadio.