«Era ora!» Da 82 anni viene ai botteghini dello stadio e va via con il tagliando magico che gli permette di vivere ogni domenica una passione e una tradizione, la Pro Patria. Manlio Enrico Milani, 88 anni, oggi era ai botteghini dello Speroni con la stessa gioia, quella di tornare nella "sua" tribuna laterale, tra gli amici, dopo lo stop dettato dalla pandemia. Conversava con Gianluigi Trolli, anche lui tifosissimo che aveva appena acquistato il fatidico biglietto per domenica 29 agosto: ore 17.30, in campo contro l'Albinoleffe (LEGGI QUI).
«Finalmente - esclama Trolli - io vado ai distinti, venire qui è un insieme di cose dopo tantissimi anni, gli amici... poi negli ultimi anni si gioca bene, è gestita bene». L'"altro" calcio, quello dei soldi e lustrini, ormai emoziona poco.
Cresciuti a pane e Pro Patria: «Mio padre giocava nell'Aurora e mio figlio nei giovanissimi» precisa Milani. Il papà di Trolli era cassiere e Gianluigi rilancia ai bustocchi impigriti: «Tornate tutti, tutti, perché è un divertimento sano. E aiutate la nostra presidente Patrizia Testa. Potremmo anche sognare».
«Encomiabile la signora, risponde lei in prima persona - conclude Milani chiamando ancora i bustocchi - Ci vorrebbe l'attaccamento alla società, quello spirito che Busto aveva prima».
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Adesso si contano le ore, come stanno facendo i tifosi che domenica alle 17.30 non si tireranno indietro. Certo, siamo ancora in clima di vacanze, molti sono ancora via, ma appena si è parlato di vendita, i primi fedelissimi si sono presentati subito a chiedere informazioni, conferma ad esempio Roberto Caimi del Bar Savoia.
Ai tifosi il compito di mandare il segnale, raccogliendo - anche - l'appello del ds Sandro Turotti e dell'allenatore Luca Prina.