La testa nella lista, oltre che nei programmi: «Puntiamo molto sulle figure nuove, siamo un partito in crescita. E comunque abbiamo candidati di diverse età ed estrazione sociale». Nel centro di Busto Massimiliano Nardi è al gazebo di Fratelli d'Italia: si dialoga con i cittadini, la lista si è delineata e i candidati consiglieri prendono confidenza con la nuova avventura.
C'è molta varietà, appunto, e tra i giovani spicca Alex Grassi, 22 anni. Di lì a poco si racconta, con a fianco il suo cagnolone, Mia.
Prima, il presidente del circolo cittadino Fdi Nardi viene tirato in ballo sulla mossa di Farioli (LEGGI QUI). E prima di ribadire il lavoro unitario che sta andando avanti nel centro destra, osserva: «Mi auguro che Farioli e gli esponenti di Forza Italia che condividono la scelta, agiscano con una visione politica. Io non la vedo, come non riconosco la motivazione. Non condivido modalità e tempistiche, poi ognuno è libero di fare ciò che vuole».
Allora avanti a presentare i candidati, nel cuore di Busto. Si parte dal più giovane, presente con la sua Mia, un cane corso. È Alex Grassi: «Si parla tanto della politica dei giovani, poco con i giovani. Bisogna cambiare prospettiva, guardando al 2030-40. Ho accanto a me il mio cane, sì, perché amo gli animali e voglio impegnarmi anche per loro. Dalle aree verdi per loro a un discorso di mentalità e cultura, perché ci vogliono amore ed educazione di fronte a quelli che sono esseri viventi».
Grassi insiste, è importante per i giovani avvicinarsi alla politica. Ma lui, con i suoi studi di Giurisprudenza, ha un altro tema che gli sta a cuore: «Il carcere, con l'aiuto per il reinserimento delle persone a fine pena. Un aiuto alle famiglie anche, è molto importante».
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Tra i più giovani anche Selene Paganini, 25 anni: «Mamma, lavoratrice e bustocca. Mi sono sempre interessata alla cosa pubblica, e negli ultimi mesi, dopo la pandemia, ho deciso di partecipare attivamente alla vita politica cittadina e di non rimanere semplice spettatrice... Per me la Politica è mettersi al servizio degli altri, con una speciale attenzione alla famiglia e ai bisogni di chi si trova in difficoltà - osserva ancora - Il mio bambino mi ha permesso di affrontare la vita da una prospettiva diversa, ora ho intenzione di mettere la mia esperienza al servizio della città: non per me, ma soprattutto per lui e per la Busto Arsizio del 2030. E oltre».