Non chiamatela “padel mania”. I numeri in vertiginosa ascesa (c'erano solo 40 campi in Italia cinque anni fa, adesso sono più di 1.800) potrebbero far pensare il contrario. E invece no. Il padel sta diventando sempre più un fenomeno sociale, uno sport per tutte le età, accessibile e divertente. Per questo pensiamo (e immaginiamo) che non sia una moda del momento, ma uno sport, per tesserati o semplici amatori, di prospettiva e di lunga durata nel tempo. Anche perché ha contagiato tutti, dagli ex calciatori professionisti agli impiegati un po' meno fisicati.
Da venerdì 15 gennaio, la provincia di Varese ha tre nuovi campi da padel in più. Si trovano a Gallarate, all'interno del centro sportivo e palestra Gym's di viale Lombardia, a due passi da “Cinelandia”. Li gestisce la società Lbt Sports, con tre soci: Bruno Nobili, Matteo Cicconi e Luca Salis.
Tre campi top (ricavati sopra un ex campo di calcio a 7), con un manto sintetico che arriva dalla Spagna e una tensostruttura con l'intero perimetro apribile nei mesi più caldi.
«Ci crediamo – sottolinea Bruno Nobili – siamo in un bellissimo centro sportivo, dove c'è tutto... anche la competenza di due maestri professionisti come Giuliano Stefanazzi e Federico Beltrami».
Padel, sport accessibile anche in questo periodo di emergenza sanitaria per gli atleti professionisti e per i tesserati che possono accedere ai campi ed allenarsi.
Le regole sono quelle del tennis, si gioca in quattro in un campo di 20 metri di lunghezza per 10 di larghezza. L'attrezzo di gioco è una “pala”, composta da una struttura rigida bucherellata. Il campo, ed è questa la particolarità del padel, ha pareti di vetro a fondocampo e per metà dei lati, che costituiscono parte integrante e attiva del gioco.
Gallarate sbarca cosi nel mondo del padel con i suoi tre nuovissimi campi. Quattro si trovano anche a Varese, tre a Busto e tre a Legnano.
Presente all’inaugurazione del nuovo centro sportivo gallaratese anche il sindaco Andrea Cassani, che si è complimentato con i tre imprenditori e prenotato per una partita: «Ci vedremo non appena i dpcm consentiranno anche ai non tesserati di giocare»