Gallarate - 20 dicembre 2025, 08:35

Approvato il Bilancio comunale di Gallarate, maggioranza e opposizione restano blocchi contrapposti

Con 14 voti favorevoli, 7 contrari e nessuna astensione il Consiglio comunale dà il via libera al bilancio 2026-2028. Duro l’affondo di Coppe sull’addizionale Irpef («sembra lo sceriffo di Nottingham»), mentre Forza Italia e Fratelli d’Italia rivendicano investimenti sulla sicurezza e il Pd accende i riflettori sulla Fondazione Scuole Materne. Critiche dalle minoranze all'impostazione stessa del Dup - Documento unico di programmazione

Approvato il Bilancio comunale di Gallarate, maggioranza e opposizione restano blocchi contrapposti

Il Consiglio comunale di Gallarate ha approvato nella nottata il bilancio di previsione 2026-2028 insieme al Documento Unico di Programmazione. In aula erano presenti 21 consiglieri: il provvedimento è passato con 14 voti favorevoli e 7 contrari. Un voto che certifica la tenuta numerica della maggioranza, ma che restituisce anche l’immagine di una città politicamente divisa su tre nodi centrali del dibattito: la qualità del DUP, la manovra fiscale legata all’addizionale Irpef e il tema della sicurezza, senza dimenticare il futuro della Fondazione Scuole Materne, terreno di scontro tra maggioranza e opposizione.

Un DUP senza visione: la critica delle minoranze

Il primo terreno di scontro è stato il Documento Unico di Programmazione. Dal Partito Democratico, con l’intervento articolato di Margherita Silvestri, è arrivata una critica netta a quello che viene definito un documento svuotato di contenuti strategici, ridotto a un richiamo formale alle linee di mandato iniziali. Secondo l’opposizione, il DUP non restituisce una visione aggiornata della città e non tiene conto dei profondi cambiamenti economici e sociali intervenuti negli ultimi anni, trasformandosi in un atto burocratico più che in uno strumento di indirizzo politico.

Una lettura condivisa anche da altre forze di minoranza, che hanno parlato di “programmazione assente” e di una gestione definita a più riprese “a vista”. La maggioranza, al contrario, ha difeso la coerenza del percorso amministrativo, rivendicando la continuità tra DUP e bilancio e sottolineando come le scelte strategiche siano già state definite e siano ora in fase di attuazione.

IRPEF e tariffe: lo scontro politico e lo “sceriffo di Nottingham”

Il cuore politico della seduta si è concentrato sulla manovra fiscale. La riduzione dell’addizionale IRPEF, accompagnata dall’aumento delle tariffe dei servizi a domanda individuale, ha acceso un dibattito durissimo. L’intervento più incisivo è stato quello del consigliere Cesare Coppe (Città è Vita), che ha demolito la narrazione di una diminuzione delle “tasse”, chiarendo la distinzione tra imposte e tariffe e denunciando una redistribuzione giudicata iniqua.

Coppe ha parlato di una manovra che favorisce indistintamente tutti i contribuenti con un beneficio minimo, scaricando però costi significativi sulle famiglie che usufruiscono dei servizi scolastici. Il passaggio destinato a restare simbolico è stato il richiamo a Robin Hood: «Sembra la scena dello sceriffo di Nottingham che scuote la gamba dell’ultimo degli abitanti per finanziare le spese del potere», un’immagine che ha fotografato plasticamente lo scontro ideologico in atto.

Il Partito Democratico ha rincarato la dose parlando di una riduzione IRPEF “di facciata”, incapace di compensare aumenti tariffari che colpiscono soprattutto le famiglie con figli. Dalla maggioranza, invece, è arrivata una difesa compatta: Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno rivendicato la scelta politica di ridurre l’imposta generale, sottolineando come Gallarate vada in controtendenza rispetto ad altri Comuni e respingendo l’accusa di manovra elettorale.

Sicurezza: bandiera della maggioranza tra rivendicazioni e richieste

Altro tema centrale è stato quello della sicurezza, sul quale Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno costruito una difesa articolata del bilancio. Il consigliere Calogero Ceraldi (FI) ha riconosciuto che le risorse non sono ancora sufficienti a colmare del tutto il sotto-organico della polizia locale, ma ha evidenziato come il bilancio preveda un incremento delle spese e apra a futuri rafforzamenti, anche grazie a risparmi strutturali.

Fratelli d’Italia, con gli interventi di Alessio Imbriglio e Luca Sorrentino, ha ribadito una linea definita “ferma” sul contrasto alla microcriminalità e alla baby criminalità, rivendicando come propri gli aumenti di organico e di fondi previsti nei prossimi anni. Non solo polizia locale, ma anche videosorveglianza e protezione civile, considerate componenti essenziali di una sicurezza diffusa sul territorio.

Fondazione Scuole Materne: welfare educativo sotto la lente

Sul fronte del welfare, il dibattito si è concentrato sulla Fondazione Scuole Materne. Il PD ha parlato di una gestione contraddittoria e di una progressiva riduzione dell’impegno a sostegno delle famiglie, denunciando l’assenza di una strategia strutturale. Dalla maggioranza, anche attraverso gli interventi di Centro Popolare Gallarate, è arrivata la spiegazione di un percorso definito “necessario”: l’introduzione dei 100 mila euro viene letta come una risposta contingente, inserita in un confronto più ampio sulla governance della Fondazione, sull’efficientamento dei costi e sull’impatto del calo demografico. Un Luigi Galluppi estremamente agguerrito e che si è autodefinito “un temporale intrappolato in un vasetto di marmellata” quando dai banchi opposti sono giunte le proteste di Pignataro al suo intervento, costringendo il Presidente del Consiglio Comunale Marco Colombo ad intervenire in modo risoluto.

Un’aula divisa e un sindaco spesso assente

Il voto finale ha sancito l’approvazione del bilancio, ma il clima politico emerso in aula racconta una città profondamente divisa. Un confronto acceso, segnato da visioni opposte su fisco, welfare e sicurezza, che si è svolto in un Consiglio comunale nel quale, per la maggior parte del tempo, il sindaco Andrea Cassani non è rimasto presente, lasciando il dibattito sui passaggi più delicati quasi interamente ai gruppi consiliari.

Un dettaglio che, al di là del dato numerico del voto, contribuisce a definire il peso politico di una seduta destinata a segnare l’ultimo tratto della legislatura, già proiettata verso un finale di mandato ad alta tensione.

Alice Mometti

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