Una sala piena, un silenzio attento, poi lo scorrere delle immagini. Mercoledì 17 dicembre alle 21, al Numm di Gorla Maggiore, la fotografia si è fatta racconto, memoria, emozione viva. È stato presentato il libro fotografico “Gorla Maggiore. Storie di un territorio che cambia” e fin dalle prime pagine è apparso chiaro che non si trattava di una semplice raccolta di immagini, ma di un viaggio nell’anima di un paese.
Nel centro polifunzionale di piazza Martiri della Libertà - sala gremita - il giornalista Pasquale Martinoli ha dialogato con il sindaco Pietro Zappamiglio, guidando il pubblico dentro un’opera che ha il respiro lungo del tempo e il battito corto dell’emozione.
Il libro è costruito come un itinerario visivo che prende avvio dalla piazza, protagonista anche della copertina, per poi ruotare lentamente verso nord, sud, est e ovest. 150 pagine a colori, circa 500 copie stampate, un alternarsi di monumenti, luoghi simbolo, scorci naturalistici, nuovi percorsi in valle. Ne nasce un mosaico potente, dove memoria e modernità non si oppongono ma dialogano.
Accanto al sindaco, erano presenti l’assessore alla cultura e all’istruzione Cinzia Montini, il vicesindaco Renato Grazioli e l’assessore ai servizi sociali Annalisa Macchi.
Martinoli non ha usato mezze misure: «Questo libro è fatto molto bene, è un capolavoro. È una passeggiata dentro i luoghi, il territorio, ma anche nel tempo e nelle persone. È un album di famiglia, un libro con un cuore che batte».
E poi la domanda, apparentemente semplice, ma decisiva: perché un libro oggi, nell’era digitale?
«Perché il digitale si perde, è inflazionato. Qui invece c’è una selezione pensata, ragionata, una sequenza che ti fa riflettere. È un libro che ha un’anima che respira. Le foto emozionano, i testi non sono da meno».
Il sindaco Zappamiglio ha sottolineato il valore civico dell’opera: «Questo libro permette di riscoprire l’identità profonda di Gorla Maggiore: la sua storia, la sua cultura, le sue radici. Racconta ciò che siamo stati, ma allo stesso tempo guarda avanti, verso il futuro. È un libro che appartiene a tutta la comunità e anche ai più giovani: qui dentro ci sono studenti e professori della scuola». Un patrimonio, dunque, condiviso che unisce generazioni diverse.
L’assessore Montini ha messo al centro il tema della memoria: «È un dono che tiene insieme passato e presente. Ci si perde in queste fotografie meravigliose. L’intento è fermare la memoria. Le immagini del presente mi hanno affascinato: spesso attraversiamo luoghi senza notarli davvero. Qui invece abbiamo raccolto l’emozione che il paese sa dare. La scelta delle foto è stata un percorso di crescita, confronto, emozione. Abbiamo scelto quelle che ci facevano vibrare di più».
A dare profondità allo sguardo è stato anche il fotografo Claudio Argentiero, che ha parlato di consapevolezza: «Questo libro mette in evidenza i cambiamenti, anche quelli scomodi, come la discarica. Le foto storiche recuperate dal professor Andrea Cicognani raccontano un passato sorprendentemente contemporaneo. C’è un forte senso di appartenenza. Sfogliare un libro è viaggiare nel tempo, è condividere. Le immagini devono dialogare tra loro: l’impaginazione è fondamentale».
Sul grande schermo scorrono le immagini della città, l’orologio che segna il tempo, simbolo perfetto di un paese che cambia senza dimenticare. E alla fine, come nelle migliori occasioni di comunità, un panettone condiviso, a suggellare un momento di incontro autentico.
Il libro è stato regalato a tutti i presenti. Un dono che non si scarica, non si archivia, non si perde in una cartella digitale. Un oggetto da aprire, sfogliare, tramandare. Perché la memoria, quando è viva, ha bisogno di mani, occhi e cuore.
Sfogliando il libro....
Il libro si apre con “Il tempo dei papaveri”, poi uno scorcio di piazza Martiri della libertà, via Cavour, la chiesa di Santa Maria Assunta, il monumento ai caduti, il Centro Numm con i suoi meravigliosi interni. Poi palazzo Terzaghi, gli affreschi della sala Giunta, il palazzo dell'Assunta, vedute su via Roma, via Cadorna, la Torre Colombera, la scultura “La grande scogliera”, via Madonnina, via Roma, l'ex circolo Arci, la biblioteca comunale, la scuola civica musicale, la scuola De Amicis, piazza San Carlo con la chiesa e il parco della Meridiana. A metà libro sfilano le immagini dell'Area feste, il Palagorla, foto di classi, la scuola Volta, l'oratorio San Carlo e il centro diurno integrato Paolo Albè.
“I milanesi nel cortile del 1930” aprono un'ulteriore sezione dedicata alle vie Mazzini, Roma e Dante, il cimitero, il parco e la chiesa di San Vitale. Suggestivi i ritratti naturalistici in valle, a ridosso del fiume Olona e poi... verso la Baragiola, l'ecodotto della Pedemontana, viale Europa, dalla cava alla discarica e la centrale di biogas. Chiude il libro una foto aerea del paese.









