Gallarate - 06 dicembre 2025, 08:53

Addizionale Irpef, Spi Cgil: «A Gallarate si ignorano i redditi più fragili, si riducono le tasse a quelli più alti»

Il sindacato attacca quella che definisce una scelta politica, reiterata nel tempo, con penalizzazione delle fasce deboli e alleggerimento dei carichi per quelle più alte o comunque con situazioni reddituali "pienamente dignitose". Tabella con l'andamento delle aliquote

La sede municipale di Palazzo Borghi

La sede municipale di Palazzo Borghi

Addizionale Irpef, l'Amministrazione comunale annuncia un intervento in controtendenza rispetto a quanto avviene nella stragrande maggioranza dei Comuni (vedi QUI) ma le reazioni non si fanno attendere. Di seguito, quella di Cgil Spi.

Mentre il sindaco dedica il suo tempo ai social e ci attacca con toni aggressivi e insulti, noi restiamo concentrati sui temi concreti che riguardano la vita dei cittadini. Ci occupiamo delle decisioni dell’amministrazione comunale, che oggi penalizzano i redditi più bassi aumentando l’addizionale IRPEF per chi ha meno di 15.000 euro di reddito annuo.

CGIL di Varese e SPI, la categoria dei pensionati, esprimono forte preoccupazione e disappunto per le recenti decisioni dell’Amministrazione comunale di Gallarate riguardo all’addizionale comunale IRPEF.

Circa un anno fa, su nostra richiesta, unitariamente alle altre organizzazioni sindacali, si era svolto un incontro di negoziazione sociale nel quale avevamo contestato l’aumento dell’’aliquota per i redditi inferiori a 15.000 euro, elevata dallo 0,65% allo 0,75%. In quella sede avevamo inoltre chiesto di introdurre almeno una soglia di esenzione per i redditi più bassi, fino a 15.000 euro, al fine di evitare un ulteriore aggravio fiscale proprio sulle fasce più fragili della popolazione, in particolare pensionati e lavoratori con redditi minimi. Su invito dell’assessore al bilancio, abbiamo inviato una nostra proposta di nuova formulazione delle aliquote, senza ottenere alcun riscontro.

Le nostre richieste non sono state prese in considerazione e, da allora, l’Amministrazione non ha ritenuto di riaprire il dialogo con le organizzazioni sindacali, rifiutando peraltro, meno di un mese fa, da parte del Sindaco una nuova ipotesi di confronto sul bilancio.

A distanza di un anno dall’ultimo incontro, apprendiamo che il Comune ha modificato le aliquote, abbassando questa volta quella più alta dallo 0,80% allo 0,76% per i redditi superiori a 50.000 euro. Una scelta che evidenzia una priorità politica molto chiara: non si sono trovate risorse per ridurre la pressione fiscale su chi ha meno, mentre si è deciso di alleggerire il carico su contribuenti con redditi già pienamente dignitosi.

Per dare un’idea, oltre 5.000 persone e famiglie con redditi inferiori a 15.000euro hanno subìto l’aumento dell’addizionale Irpef da 0,65% a 0,75% mentre più di 3000 persone e famiglie con redditi dai 50.000 ai 120.000 euro e oltre beneficeranno della riduzione dell’aliquota da 0,80% a 0,76%.

Di seguito una tabella che riassume le aliquote applicate ai redditi fino a 15.000 € e come cambiano tra 2024, 2025 e 2026.

 

 

Confronto Aliquote IRPEF Comunale – Gallarate (Redditi fino a 15.000 €)

Anno

Struttura scaglioni

Aliquota applicata

Variazione

2024

Scaglione 0–15.000 €

0,65%

2025

Scaglione unico 0–28.000 €

0,75%

+0,10 punti %

2026 (previsto)

Scaglione unico 0–28.000 €

0,70%

–0,05 punti % (vs 2025)
+0,05 punti % (vs 2024)

Interpretazione sintetica

·        2024 → 2025: aumento rilevante per i redditi bassi, perché sparisce lo scaglione agevolato.

·        2025 → 2026: lieve riduzione, ma non torna al livello agevolato del 2024.

·        2024 → 2026: incremento effettivo da 0,65% a 0,70%.

Riteniamo le scelte e il comportamento dell’amministrazione gravi:

1. Sul piano sociale, perché incrementa le diseguaglianze e ignora i bisogni delle fasce più deboli, già colpite dal carovita e dall’erosione dei redditi reali.

2. Sul piano del metodo, perché conferma una preoccupante assenza di confronto sociale, svuotando di significato strumenti e pratiche di partecipazione che da sempre caratterizzano le relazioni tra sindacati e istituzioni locali.

Chiediamo al Comune di Gallarate di riaprire con urgenza il tavolo di confronto e di orientare le politiche fiscali locali a criteri di maggiore equità e progressività, mettendo al centro i redditi più deboli.

Ribadiamo il nostro impegno per un sistema fiscale comunale più giusto, equilibrato e attento alle fragilità sociali, nell’interesse di tutta la comunità gallaratese.

Redazione

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