«Questo applauso dovete farlo a voi», dice il governatore Attilio Fontana ricevendo un caloroso benvenuto alla Provvidenza di Busto Arsizio.
Ad accogliere oggi il presidente di Regione Lombardia, accompagnato dal presidente della commissione Welfare di Palazzo Pirelli Emanuele Monti, il presidente dell’istituto bustocco Luigi Chierichetti, il direttore generale Luca Trama, il vicepresidente Romeo Mazzucchelli e il sindaco Emanuele Antonelli.
È stata l’occasione per Fontana di osservare da vicino il modello organizzativo di questa eccellenza bustocca. Una visita a cui l’istituto teneva particolarmente.
Accanto al presidente Chierichetti anche Chiara Mazzetti, direttore sanitario, e Matteo Bracchi, direttore delle risorse umane.
C’è stato spazio anche per uno scambio di battute e di un “derby” tra Antonelli, che ha definito Busto «il vero capoluogo», e Fontana che ha ribattuto che Il Molina di Varese ha qualche anno in più rispetto alla Provvidenza, fondata nel 1879.
Numeri che “parlano”
«Un segno di attenzione e di valore istituzionale verso il lavoro che ogni giorno svolgiamo nei confronti delle persone fragili e delle loro famiglie». Questo, per Chierichetti, il significato della visita di Fontana. «La Provvidenza è una realtà con 146 anni di storia, profondamente radicata nel territorio Bustese. Nel tempo abbiamo consolidato una missione basata su cura, assistenza, innovazione e comunità. La nostra modalità operativa è rappresentata dal nostro motto: “Persone al servizio di persone”».
Il presidente ha poi snocciolato numeri che dicono molto: oggi La Provvidenza assiste oltre 1.600 persone, nei diversi servizi offerti, dalla storica Rsa ai più recenti servizi territoriali, all’hospice Il Nido, alla casa albergo.
Variegata l’assistenza: 385 gli anziani accolti nella Rsa (con dieci posti accreditati nel nucleo Alzheimer); 15 posti nella casa albergo. Il cento diurno integrato registra la presenza giornaliera di 30 persone; sei nella Rsa aperta semiresidenziale.
C’è poi l’importante capitolo delle cure domiciliari e della Rsa aperta domiciliare, che dall’inizio dell’anno a oggi ha smaltito 700 pratiche.
L’hospice Il Nido conta otto posti: oltre 320 i colloqui pre-ingresso sostenuti, mentre sono state assistite più di 170 persone nel 2025. 408, nel complesso, i posti letto della struttura.
E di recente ha preso avvio il nucleo psico-geriatrico con venti posti letto accreditati e il reparto di dimissioni protette.
Considerevoli, di conseguenza, anche i numeri del personale: ben 380 le persone impiegate ogni giorno nelle diverse funzioni, tra medici, infermieri, educatori, fisioterapisti, personale amministrativo e così via.
Chierichetti ha citato anche il progetto Fili Urbani, con oltre 600 iscritti alle iniziative di Argento in forma, componente curata direttamente dalla Provvidenza.
Il grazie del governatore
Fontana ha ricevuto da Chierichetti il bilancio sociale e un libro con le storie degli anziani ospiti raccontante dagli studenti della scuola Melzi di Legnano. «Siamo in evoluzione: la Rsa diventerà una fondazione», ha spiegato Chierichetti, mostrando al governatore il nuovo logo (leggi qui).
Tra strette di mano, sorrisi e pure una canzoncina, la visita di Fontana si è concentrata sul centro diurno integrato (che ospita i cittadini durante le ore giornaliere, offrendo assistenza sanitaria e socio-sanitaria, alleviando parzialmente l’impegno dei caregiver) e sul terzo piano del padiglione Monsignor Tettamanti.
«Una bellissima realtà, vicina al territorio, capace di anticipare alcuni progetti che dovranno essere previsti in futuro, come assistenza domiciliare, diurna – il commento del governatore al termine della visita –. E poi è una bella struttura, con personale efficientissimo che dimostra fin dallo sguardo una grande passione in questo lavoro. Sono quelle realtà di cui la Regione ha bisogno e cerca di sostenere».
Fontana ha spiegato che il concetto di vecchia Rsa è superato: «Bisogna diversificare, dare altre prestazioni, riuscire finché possibile ad assistere le persone presso le abitazioni, integrarsi maggiormente nella sanità, che non avrà più al centro l’ospedale, che diventerà l’ultimo punto di riferimento. Ci sono tante strade che permetteranno a realtà come questa di essere ancora più efficienti e sostenibili economicamente».
E così realtà come La Provvidenza saranno ancora più importanti, anche se «già oggi siete un punto di riferimento e lo sarete sempre di più. Grazie per quello che fate, nonostante le difficoltà del momento ci sarà un futuro roseo per queste realtà».
(Nel video il discorso integrale di Fontana, che si è concentrato anche sulla riforma della sanità).
«Professionalità e cuore»
C’è stato anche spazio per qualche battuta: «Grazie di essere venuto nel vero capoluogo della provincia», ha detto il sindaco Antonelli. A cui Fontana ha replicato che «dato che fai lo spiritoso, Il Molina di Varese è nato quattro anni prima della Provvidenza».
Facendosi serio, il primo cittadino ha sottolineato che «qui ci sono persone eccezionali, dal presidente, al Cda, al direttore e tutti i lavoratori. Qui servono professionalità e cuore. Per Busto e tutta la Regione, La Provvidenza è un’eccellenza».
Il consigliere regionale Monti, da tempo interlocutore dell’istituto di Busto, ha rimarcato che «La Provvidenza è un pilastro non solo nell’erogazione socio-sanitaria, ma del territorio in generale. Dieci anni di anni lavoro fatto insieme hanno portato risultati concreti e tanti altri ne arriveranno».
«Siamo un centro multiservizi – ha concluso il direttore Trama –. L’anziano deve rimanere a casa, che è il miglior luogo di cura. La Regione è lungimirante ad andare in questa dimensione. E quando gli anziani arrivano da noi, allora devono trovare la migliore accoglienza possibile, come se fossero ancora a casa».