Scuola - 03 dicembre 2025, 15:17

Il Facchinetti ha riaperto le porte a 1.400 studenti: «Sforzo collettivo per tornare alla normalità»

Di Tommaso: «Non abbiamo fatto finta di nulla, ci siamo dati da fare affinché i nostri tanti studenti potessero tornare in aula». Lavori in corso nei bagni del quarto piano dell'ex Ipsia, ma si valuta un maxi-intervento per rifare tutti i servizi degli edifici progettati da Castiglioni. I ragazzi sono stati invitati a essere rispettosi della struttura, per evitare problemi futuri e nuove chiusure

«Ci siamo spesi anche durante questi giorni di pausa delle lezioni, con l'ufficio tecnico e i colleghi della dirigenza, per cercare di monitorare i lavori e accelerare il più possibile il rientro a scuola». Sono le parole di Alessandro Di Tommaso, referente scolastico per la dirigenza dell’Isis Facchinetti, a fotografare lo sforzo collettivo che ha permesso questa mattina, martedì 3 dicembre, la riapertura dei cancelli dell'istituto via Azimonti.

Dopo lo stop forzato iniziato venerdì scorso, la campanella è tornata a suonare per una popolazione scolastica imponente: tra i corridoi dell'istituto normalmente gravitano infatti quasi 2000 studenti, di cui circa 1400 iscritti al Facchinetti, rientrati in classe, e i restanti alla succursale del Verri, che lo faranno appena possibile. «Abbiamo fatto qualche accorgimento nella gestione dei bagni, che gli studenti possono utilizzare quasi per intero, solo con l'accortezza che non entrino con la lattina o il pacchetti di patatine», aggiunge il professor Di Tommaso, sottolineando la volontà di dare regole più precise affinché il problema, che già si era manifestato precedentemente, ancor prima del caos degli scorsi giorni, non si ripresenti e non sia più necessario chiudere l'istituto castellanzese. Sarà poi una valutazione della dirigenza capire se e come recuperare i tre giorni di scuola persi. 

La gestione dell'emergenza
L'obiettivo prioritario era riaprire in sicurezza e garantire la trasparenza, come sottolinea lo stesso Di Tommaso analizzando la gestione di queste ore frenetiche: «Da questo punto di vista, dal momento in cui è esplosa la "bomba", si è fatto tutto il possibile».
La linea scelta dalla dirigenza è stata quella della chiarezza immediata verso l'esterno: «Le comunicazioni sono state fatte in maniera precisa, è stata data informazione puntuale anche alle famiglie. Quelle che circolano sono le notizie vere, non si è lesinato su nulla». Un approccio che ha permesso di riprendere le lezioni, seppur con qualche limitazione: «Diciamo che oggi rientriamo nella normalità della gestione dell'istituto – conclude Di Tommaso – perché abbiamo preso la via giusta».

Il "nodo" del quarto piano
Se la gestione è ripartita, il lavoro tecnico è in piena fase operativa. A spiegare la natura del guasto che ha paralizzato la scuola è Lorenzo Vardaro, co-responsabile dell’ufficio tecnico dell’istituto: «In queste ore sono in corso i lavori per rimettere a posto i bagni del quarto piano dell'altro edificio, quello condiviso con il Verri, dove è previsto un rifacimento completo dell'impiantistica esterna. Il problema principale è nato proprio lì: una turca rotta nel bagno femminile causava perdite d'acqua che filtravano al terzo piano, bloccando di fatto due livelli dell'edificio».

Verso un intervento radicale
L'episodio di questi giorni ha acceso i riflettori sulla necessità di superare la logica del "tappabuchi" per un complesso scolastico di grande pregio architettonico ma segnato dal tempo. È infatti in corso di valutazione un intervento molto più consistente che permetta il rifacimento totale dei servizi igienici in tutti i bagni delle scuole. Si tratta di un'opera imponente che andrebbe a sanare le tubature originali dei due edifici che compongono la struttura, realizzata a metà degli anni '60 dal celebre architetto Richino Castiglioni.
L'intenzione, emersa dai sopralluoghi con i vertici della Provincia, sarebbe quella di reperire i fondi necessari per avviare questo cantiere straordinario, sfruttando la finestra delle vacanze natalizie o, più probabilmente, di quelle estive, vista l'iponenza dell'opera.

Inciviltà e regole
Oltre all'usura degli impianti, c'è però anche il fattore umano. Dalle ispezioni è emerso che parte degli intasamenti è stata causata da un uso improprio dei sanitari, con il ritrovamento di lattine e bottigliette nelle tubature. Anche per questo, la circolare della dirigente Patrizia Isabella ha imposto regole ferree per il rientro: accesso ai servizi uno alla volta e sorveglianza rafforzata nei corridoi.

Mentre il Facchinetti riprende la sua routine, gli studenti del Verri proseguiranno la settimana didattica dislocati negli oratori di San Luigi, San Filippo Neri e San Giovanni Bosco a Busto Arsizio, in attesa che anche la loro ala torni pienamente agibile.

Giovanni Ferrario