«A preoccupare oggi non sono soltanto le 502mila persone in stato di povertà sanitaria ma anche quella fetta di classe media che, pur non rientrando nei criteri di definizione della povertà, rinuncia alle cure, alle visite di prevenzione, all’acquisto dei farmaci. Per invertire questa tendenza è indispensabile una revisione del modello». Lo ha detto Maria Chiara Gadda, vicepresidente del gruppo di Italia Viva alla Camera, nel corso della Presentazione del 12esimo rapporto sulla povertà sanitaria, organizzata oggi a Roma da Aifa.
«Si tratta di persone che hanno un lavoro, sono impiegati, insegnanti, professionisti ma nonostante questo sono messe davanti all’alternativa drammatica di scegliere tra l’acquisto dei generi alimentari e dei farmaci. E’ un problema che va affrontato con una revisione dei modelli di governance dei servizi sanitari e socio-assistenziali. Quelli attuali sono tarati su un paese che non esiste più. Bisogna superare il modello prestazionale per un sistema dinamico che consenta di tener conto dei bisogni e dei mutamenti che sono nel frattempo emersi. Chiediamo per questo al governo di occuparsi al più presto del tema. Non farlo significherebbe abbandonare al loro destino fasce sempre più consistenti di popolazione», conclude.




