Salute - 28 novembre 2025, 09:39

Per gli occhi dei bambini: San Carlo Istituto Clinico nei Cres e nelle società sportive

Screening gratuiti sugli iscritti ad alcune realtà di Busto. Le ortottiste: «Abbiamo incontrato piccoli che non avevano mai effettuato una visita specialistica, in qualche caso riscontrando anomalie e deficit». Il ruolo della prevenzione, la dinamica positiva innescata dal gruppo di coetanei, l’esperienza della Borsanese Calcio. L'Ad di San Carlo, Sara Tosi: «Siamo al servizio della salute e sentiamo questa responsabilità»

Gli screening alla Borsanese

Gli screening alla Borsanese

«Ho conosciuto gli screening visivi durante l’estate, al centro frequentato da mio figlio. E ho proposto quell’esperienza per la “mia” Borsanese Calcio, che già si avvaleva dei servizi di San Carlo». Parla Massimo Milani, papà di un giovanissimo calciatore e dirigente della società. «Pensavo - aggiunge - che si potesse andare un po’ oltre le classiche visite mediche, offrire alle famiglie qualcosa di utile in più. Anche perché siamo in periferia, non tutti i nostri iscritti vengono da contesti floridi. Dare loro una mano può essere importante, in particolare per una società in espansione come la nostra». Risposta pronta da tutti gli interlocutori: dirigenza, famiglie e, naturalmente, San Carlo.

Sono una 60ina i giovanissimi atleti, età comprese fra 5 e 11 anni, coinvolti dagli screening. Direttamente al campo di via Cardinal Ferrari perché, sottolineano le specialiste, i bambini, quando si trovano con i propri compagni, «…si motivano e sostengono a vicenda, rendendo la visita più serena e piacevole. Gli esami, soprattutto con i più piccoli, vengono organizzati sotto forma di gioco, così da migliorare la collaborazione e minimizzare l’ansia».

Quello con la Borsanese è il terzo giro di screening gratuiti effettuati da medici e tecnici di San Carlo in pochi mesi. Segue quelli che hanno coinvolto gli iscritti ai centri estivi di Erba Fina e Csk – Centro studi Karate. L'idea di fondo, spiega l’amministratore delegato, Sara Tosi, è «…fare prevenzione ogni volta che ci è possibile. Dobbiamo tenere conto degli impegni che il nostro personale affronta e, comprensibilmente, non possiamo estendere in modo illimitato questo tipo di attività. La Borsanese, per esempio, già si affida a noi e si avvale di una convenzione, siamo partiti da lì. Ma non dimentichiamo di essere al servizio della salute e sentiamo questa responsabilità». 

Un principio che le ortottiste hanno messo in pratica, dimostrando l’utilità dell’iniziativa. « Gli screening sui bambini – ricordano - vengono eseguiti per identificare e correggere il più precocemente possibile eventuali problemi come strabismo, ambliopia, ipermetropia, astigmatismo, miopia... Questi difetti possono compromettere il corretto sviluppo della vista se non corretti a tempo debito. Fino ai sei anni siamo in una fase di “plasticità visiva” e questo permette di migliorare significativamente la visione e cercare di prevenire danni permanenti». In concreto, si testano acuità visiva, motilità oculare (per verificare il movimento degli occhi e il  funzionamento dei muscoli oculari), visione stereoscopica e senso cromatico (capacità di distinguere i colori).

Risultati? «I test, sia estivi che più recenti, oltre a situazioni rassicuranti, hanno evidenziato in alcuni bambini anomalie muscolari e daltonismo, in altri ancora deficit visivi di cui né i piccoli né i genitori erano a conoscenza. Abbiamo riscontrato cali visivi in portatori di occhiali che non facevano controlli oculistici da parecchio tempo. L’attività di prevenzione si è rivelata fondamentale in pazienti che non hanno mai eseguito visite specialistiche sia perché non sono stati indirizzati a farlo, anche se il primo controllo dovrebbe essere effettuato entro i tre anni di età, sia perché dopo la lunga parentesi della pandemia l’attenzione verso la prevenzione è calata».

Ora mamme e papà dei bambini visitati hanno informazioni affidabili su come stanno gli occhi dei loro figli. «E possono decidere - concludono le ortottiste - se effettuare ulteriori visite con il loro oculista di fiducia o nella nostra clinica». Intanto, i feedback positivi incoraggiano a confermare e rilanciare. Per esempio con iniziative legate a igiene orale e pedodonzia, già realizzate in passato con riscontri positivi da parte delle famiglie .

S.T.

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