Confagricoltura Varese accoglie con grande soddisfazione l’approvazione, da parte della Camera dei Deputati, dell’emendamento inserito nel disegno di legge AS 1184 in materia agricola. Si tratta di una misura che la nostra Organizzazione ha sostenuto con convinzione fin dai primi passi del percorso legislativo, definendola “storica” per il territorio e fondamentale per ristabilire condizioni di effettiva parità competitiva tra le aziende agricole che operano nelle aree collinari e pedemontane della provincia.
Un provvedimento atteso da anni
L’emendamento introduce una semplificazione di grande rilievo: nelle aree svantaggiate della fascia pedemontana sarà ora possibile inserire nel fascicolo aziendale — il documento che fotografa la consistenza e l’assetto dell’azienda agricola — particelle catastali di superficie inferiore ai 5.000 metri quadrati anche in assenza di un formale titolo di conduzione.
Un cambiamento normativo che va a risolvere un ostacolo tanto tecnico quanto pratico, che gli agricoltori conoscono bene: la storica frammentazione fondiaria delle zone prealpine, dove le proprietà sono piccole, sparse e spesso condivise tra più comproprietari, alcuni dei quali irreperibili. Questa situazione ha reso per anni estremamente complesso dichiarare tutte le superfici effettivamente lavorate, ostacolando la trasparenza delle attività aziendali e l’accesso a diversi strumenti di sostegno.
Benefici concreti per chi lavora in territori difficili
La modifica normativa rappresenta per gli agricoltori del territorio un passo avanti decisivo. Grazie alla nuova disposizione, sarà infatti possibile:
- allineare il fascicolo aziendale alla realtà delle superfici realmente condotte, superando una rigidità burocratica che non rispecchiava le condizioni operative delle imprese montane e collinari;
- regolarizzare situazioni di conduzione informale ma consolidate da anni, spesso tramandate localmente e di fatto indispensabili alla sopravvivenza dell’attività agricola in aree marginali;
- utilizzare terreni di ridotte dimensioni anche ai fini dello smaltimento dei reflui zootecnici, aspetto particolarmente rilevante per gli allevamenti delle valli e delle zone pedemontane;
- giustificare in modo corretto e trasparente le produzioni ottenute, migliorando il rapporto con gli enti di controllo e favorendo la tracciabilità;
- accedere in modo più agevole agli aiuti a superficie, che rappresentano un sostegno indispensabile soprattutto per le aziende delle aree interne e non irrigue.
In sintesi, il provvedimento consente di colmare un divario che penalizzava l’agricoltura varesina e prealpina, restituendo agli agricoltori strumenti adeguati per valorizzare il loro lavoro e competere ad armi pari con altre realtà regionali e nazionali.
Il commento di Confagricoltura Varese
«È una legge storica per la nostra agricoltura – dichiara Giacomo Brusa, Presidente di Confagricoltura Varese –. Un risultato che premia anni di lavoro sul territorio e a livello nazionale. Dobbiamo ringraziare l’onorevole Candiani per la sua tenacia e per l’impegno costante che ha portato all’approvazione di questa norma fondamentale per il varesotto e l’intero arco prealpino».
Brusa sottolinea inoltre come tale risultato non sia soltanto un traguardo normativo, ma il frutto di un lungo impegno istituzionale e associativo, condotto a fianco delle aziende, dei tecnici e di tutti i soggetti che operano quotidianamente nella realtà agricola locale.
Un successo importante, ma restano criticità da risolvere
Nonostante l’approvazione della norma rappresenti un grande passo avanti, frutto di un grande lavoro di concertazione tra l’ associazione i parlamentari locali ed il territorio , Confagricoltura Varese pone l’attenzione sui limiti applicativi introdotti da Agea, che rischiano di comprometterne l’efficacia. Alcune restrizioni interpretative, infatti, potrebbero ridurre la portata della semplificazione e continuare a creare difficoltà a quelle stesse aziende per le quali la legge è stata pensata.
Infatti al momento – secondo la previsione della Legge -la deroga è applicabile in casi limitati , cioè per le aree che si trovino nel territorio di comuni limitrofe per particelle limitrofe alla sede aziendale , alla residenza anagrafica o alle unità tecnico-economiche delle azienda agricole richiedenti
Per questo, l’Organizzazione annuncia che il lavoro non si ferma qui: continueremo a sostenere in tutte le sedi opportune la necessità di superare tali vincoli, affinché la norma possa essere applicata pienamente e in modo omogeneo, garantendo alle imprese agricole pedemontane il supporto che meritano e di cui hanno bisogno per continuare a operare nei loro territori, mantenendo vivi paesaggi, tradizioni e produzioni di qualità.




