All’alba di ieri, giovedì 27 novembre, la Polizia di Stato di Gallarate ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Busto Arsizio nei confronti di due diciannovenni residenti in provincia di Varese, ritenuti responsabili, in concorso con altri soggetti, dei reati di rapina aggravata e lesioni personali aggravate ai danni di due ragazzi.
L’indagine ha avuto origine da un intervento avvenuto lo scorso ottobre, quando una pattuglia del Commissariato di Gallarate, impegnata nella consueta perlustrazione del territorio, ha notato nei pressi di una nota discoteca due giovani, un maggiorenne e un minorenne, in evidente stato di shock, uno dei quali presentava tumefazioni riconducibili a violente percosse appena subite. I due ragazzi hanno raccontato agli agenti di essere stati poco prima aggrediti e rapinati da un gruppo di coetanei, verosimilmente nordafricani, nei pressi del chiosco situato all’uscita del locale.
Trasportati al pronto soccorso, al minorenne è stato diagnosticato un trauma cranico, mentre il maggiorenne ha riportato la frattura delle ossa nasali, con prognosi di 30 giorni.
Le dichiarazioni delle vittime hanno permesso di ricostruire con accuratezza l’accaduto: i due indagati, insieme ad altri coetanei non ancora identificati, avrebbero prima colpito il minorenne, per poi accerchiare l’altro giovane, colpendolo violentemente alla testa e alla schiena fino a farlo cadere a terra. Durante l’aggressione gli avrebbero sottratto le scarpe di un noto marchio e il telefono cellulare, oggetti che nei reati predatori commessi dalle gang giovanili rappresentano spesso veri e propri “status symbol”.
Uno dei due arrestati avrebbe persino costretto il malcapitato a rivelargli il codice di sblocco dello smartphone, reagendo al rifiuto con violenza inaudita: sferrandogli un calcio al volto e minacciandolo che, se non glielo avesse consegnato, avrebbe continuato a picchiarlo, inducendo così il ragazzo, sfinito e dolorante, a cedere alle richieste.
Sulla base degli elementi acquisiti in sede di primo intervento, la sezione investigativa del Commissariato di Gallarate, coordinata dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio, ha svolto un’intensa e mirata attività d’indagine che, in poco più di un mese, ha permesso di individuare, tra gli altri componenti del gruppo, i due responsabili materiali della rapina e delle lesioni, raccogliendo a loro carico un solido impianto probatorio.
Entrambi gli indagati, già noti alle Forze dell’Ordine per trascorsi simili, sono stati collocati agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni, con divieto di allontanarsi e di qualsiasi forma di comunicazione, anche telefonica, informatica o telematica, in esecuzione dei provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria.
Episodi come quello commesso dai due indagati, caratterizzati da tale livello di efferatezza e dall’allarmante ricorso alla violenza fisica, generano comprensibile allarme sociale. Per questo la Polizia di Stato continua a mantenere alta l’attenzione su tali eventi, rafforzando il presidio del territorio e implementando l’attività investigativa per garantire sicurezza e tutela della cittadinanza, soprattutto nei confronti delle fasce giovanili.




