Cronaca - 26 novembre 2025, 10:37

Nicolò Maja a Cinque Minuti da Bruno Vespa: «Mia madre è sempre con me, ma con mio padre non sono ancora pronto a un incontro»

Nel giorno dedicato alla lotta contro la violenza sulle donne, Nicolò Maja ha ricordato davanti a Bruno Vespa la strage di Samarate, riaffermando con voce ferma il legame con la madre e la sorella: «Sono certo al 100% che lei è sempre con me». Il giovane, unico sopravvissuto all’orrore compiuto dal padre, ha ripercorso il coma, la rinascita e la gratitudine per il lavoro in Leonardo: «Mi hanno dato il ritorno alla vita»

Nicolò Maja a Cinque Minuti da Bruno Vespa

Nicolò Maja a Cinque Minuti da Bruno Vespa

È una testimonianza che invita a non distogliere lo sguardo. Ieri sera, nello studio di Cinque Minuti, Bruno Vespa ha accolto Nicolò Maja, oggi ventitreenne, unico sopravvissuto alla tragedia che nel maggio 2022 colpì Samarate. Una notte che spezzò la vita della sua famiglia: il padre uccise la madre, Stefania, la sorella Giulia e colpì lo stesso Nicolò, lasciandolo gravemente ferito. Da allora, il giovane convive con un dolore che ha imparato ad affrontare.

Vespa gli ha chiesto quanto tempo abbia impiegato per tornare a parlare dopo quella notte che lo portò in coma. Nicolò ha risposto: «Sono uscito dal coma dopo un mese. Sinceramente ci ho messo un pochettino per riprendere l’uso della parola e anche per poter scrivere. Qualche settimana, dieci giorni… ci ho messo tutto per riprendermi». Il ritorno alla vita, ha ricordato, non è stato un passaggio immediato, ma un percorso fatto di pazienza, riabilitazione e progressivi miglioramenti.

Nel dialogo con Vespa è emerso anche il tema del padre. Gli è stato chiesto se avesse mai immaginato che potesse arrivare a un gesto così estremo. Nicolò ha risposto: «Sinceramente non avrei mai pensato potesse arrivare a tanto. Negli ultimi tempi si vedeva un po’ questa depressione velata, ma conoscendolo… si poteva pensare a un gesto autolesionista, non certo a questo».

Oggi Nicolò lavora in Leonardo, un’esperienza che considera importante nel suo percorso personale. «Sono sereno e sarò grato per tutta la mia vita perché Leonardo, dandosi l’opportunità di avere un posto nella loro azienda, mi ha dato un ritorno alla vita in tutti i sensi. Se non fosse arrivato l’elicottero del soccorso quella notte, io non sarei qua a parlare».

Poi, il passaggio più personale. Nicolò ha raccontato che mentre era in coma ha visto sua mamma accanto a lui. «Io questo vedo. Il ricordo di mia mamma, è venuta davanti a me che mi guardava. Quindi io sono certo al 100% che lei è sempre con me, in ogni momento». E parlando della sorella Giulia ha aggiunto: «Mia madre e mia sorella sono le persone più affettuose e solari che abbia mai conosciuto».

Alla domanda se sia pronto a incontrare suo padre, Nicolò ha risposto: «Sinceramente non ancora. Non sono pronto a un confronto diretto e non so se lo sarò un giorno. Lui avrebbe piacere di rivedermi, ma io non mi sento ancora pronto». Una frase che definisce il limite che ritiene necessario in questo momento.

Alice Mometti

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