Novelli è nato il 19 novembre di 60 anni fa, suo padre lo iscrisse all'Anagrafe il 23: il 21 gli è stata organizzata una festa a sorpresa per i suoi 60 anni. Verremo dunque scusati in questo valzer di date, se tardiamo un poco nel riportare quella serata incredibile al Mon Bistrot di Pontecagnano, Salerno (luogo dove il calcio resiste e vive, ultima partita della Salernitana con 12 mila persone, oltre 5mila abbonati), ma abbiamo dovuto anche gustare il video che gli era stato preparato dalla famiglia. E che ha toccato profondamente il cuore del mister.
Si sono adoperati per questo evento le tre figlie, Simona, Jessica e Samira, e il fratello Gioacchino, il calcio nel sangue anche per lui, nelle vesti di direttore sportivo. Quando Raffaele Novelli è entrato nel locale, non credeva ai suoi occhi. Chi gli ha reso omaggio in presenza, ma poi un video di oltre 20 minuti che l'ha portato in tutte le cornici della sua carriera. Tanti calciatori, ma da Busto Arsizio anche tifosi come Lele Magni e Andrea Fazzari, che l'ha invitato al Pro Patria Museum.
Un coro unanime: oltre che un mister tosto e scrupoloso nell'organizzazione, una persona bene, un uomo pieno di valori. A Busto Arsizio l'ha dimostrato in quella che il Bustocco.it ha giustamente definito «una delle annate più incredibili della storia biancoblu, con la squadra abbandonata al proprio destino dalla famiglia Tesoro, retta solo da Novelli e dal ds Carlo Regalia con il supporto delle collette dei tifosi. Una squadra che sembrava destinata a vincere il campionato con largo anticipo, venne smembrata a gennaio, riuscendo lo stesso ad arrivare alla finale play-off, dove venne sconfitta con una clamorosa beffa all'ultimo minuto dalla corazzata FeralpiSalò». Con una sottolineatura cruciale: «Novelli sicuramente non è stato uno “yes man” e non lo sarà mai».
Novelli non è stato "solo" un mister, ma un condottiero nel nome della salvezza della Pro. In una città spesso assopita anche per le ferite inferte nella sua storia calcistica, Raffaele ha occupato lo stadio con i giocatori, ha mandato il suo messaggio forte e chiaro, ha convinto i tifosi biancoblù a lottare e non ha mai abbassato la testa di fronte a chi provava a fare il gradasso, anzi l'ha rimesso al suo posto.
La festa ha portato bene anche alla sua Paganese, ora capolista in serie D: la ciliegina sulla torta di compleanno.




