Cultura - 20 novembre 2025, 07:30

VIDEO. La vita straordinaria di Andrea emoziona Busto. E diventa un abbraccio dedicato anche a mamma Patrizia

Una serata speciale in biblioteca per scoprire la vita intensa di Andrea “Fast” Scaramuzza e il suo libro “L’arte di risollevarsi”. Un racconto di viaggi estremi, cadute profonde e rinascite, dedicato alla memoria della madre Patrizia Crosta

VIDEO. La vita straordinaria di Andrea emoziona Busto. E diventa un abbraccio dedicato anche a mamma Patrizia

C’è chi vive un’esistenza intera senza mai spingersi oltre il confine del conosciuto.
E poi c’è Andrea “Fast” Scaramuzza: un uomo che di vite ne ha attraversate almeno tre, senza mai perdere la capacità di guardare avanti, anche quando il buio sembrava inghiottirlo.

Mercoledì 19 novembre, alle 18, la biblioteca Roggia di Busto Arsizio si è trasformato nel teatro della sua storia, con la presentazione del libro “L’arte di risollevarsi – Chi stai diventando è più importante di chi sei stato”.

Un appuntamento che non è solo cultura, ma un abbraccio collettivo, perché dedicato anche a Patrizia Crosta, madre di Andrea: una donna amatissima e recentemente scomparsa, che ha lasciato un’orma profonda nella città.

Un format che dà voce alle vite vere

A introdurre la serata, l’assessore alla Cultura Manuela Maffioli, che sottolinea il valore dell’incontro:
«Questo appuntamento rientra nella Biblioteca delle persone, uno spazio dove le vite diventano libri da sfogliare. Andrea non porta solo una storia: porta Patrizia, la sua energia, le sue idee, il suo essere un vulcano di iniziative».

Maffioli ricorda quanto la madre di Andrea fosse un punto di riferimento per la comunità: una donna concreta, appassionata, fondatrice di uno dei primi gruppi social cittadini. «Patrizia desiderava che questo libro trovasse casa in biblioteca. E questa sera, mentre la ricordiamo, chiediamo un applauso: perché Patrizia è qui, ci guarda».

La voce di Andrea: “Racconto la mia vita per dire che non siamo soli”

Andrea inizia a parlare e non indossa maschere. Parla diretto, come fa chi ha imparato sulla pelle che non servono filtri: «Ho scritto questo libro dopo un periodo difficile. Volevo raccontare chi sono e cosa ho attraversato. In un mondo pieno di social e povero di rapporti veri, mi piace pensare che la mia storia possa arrivare a qualcuno»

La sua è un’esistenza fatta di vertigini e cadute, di Africa e paracadutismo, di arti marziali e silenzi profondi.
«Non mi interessa essere un esempio. Mi interessa essere vero. Ho sbagliato, sono caduto, ma ho imparato a rialzarmi. Questo voglio raccontare».

Una vita estrema, un’anima in ricerca

Andrea è stato un combattente in molti sensi: paracadutista, viaggiatore instancabile, uomo che ha dormito tra i leoni, testimone della bellezza e della brutalità del mondo.

«La mia vita è un ossimoro - dice sorridendo - Sono stato fortunato e sfortunato. Forte e debole. Ho avuto genitori splendidi, ma ho dovuto affrontare perdite enormi: mio nonno, i miei zii, la malattia della mamma… Ogni volta ho sentito che la vita mi chiedeva un’altra prova».

E aggiunge una frase che fa scattare un applauso: “Non dobbiamo evitare la sofferenza. Dobbiamo attraversarla. Solo così capiamo chi siamo davvero». 

L’Africa, una seconda casa e un progetto di vita

Da undici anni l’Africa è parte di lui. Lì Andrea ha costruito una scuola per 250 bambini.
«È nata come una goccia, ma le gocce fanno il cielo. L’educazione è tutto. Lì ho capito quanto sia importante fare del bene senza aspettarsi nulla».

Valori semplici, incrollabili: onestà, rispetto, aiuto, generosità.
«Li ho imparati da mio padre lavorando nella ditta. Li porto con me ovunque». 

L’ultima grande sfida: affrontare la perdita

Nel racconto più intimo, Andrea si ferma un istante. Parla della malattia di sua madre, della chiamata dal Sudafrica che gli ha cambiato la vita. «Il cervello rifiutava la realtà, ma ho deciso di affrontarla di petto. Credevo di aver chiuso un cerchio, poi un altro si è aperto. La morte di mamma è stata un’ennesima sfida. Ma la vita è così: porta cose positive e negative. E noi dobbiamo attraversarle tutte». 

Rialzarsi è un’arte

Il messaggio che Andrea vuole lasciare è potente e limpido: «Tutti cadiamo. Ma tutti possiamo risollevarci. Non servono scorciatoie; servono coraggio, onestà e la volontà di guardarsi dentro. Nessuno è davvero solo, se sceglie di ascoltarsi».

Mercoledì, in biblioteca, non si è presentato soltanto un libro: si è aperta una porta sulla vita di un uomo che ha conosciuto il vuoto, ma anche la luce. Un uomo che ha imparato l’arte più difficile e più necessaria: quella di rialzarsi. 

Laura Vignati

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