Una cinquantina di persone ha partecipato all’incontro promosso da Noi Moderati con la senatrice Mariastella Gelmini nella sala di VareseVive, dove politica economica e strategie locali si sono intrecciate in un confronto che ha guardato alla Legge di Bilancio come strumento immediato, ma con uno sguardo più ampio rivolto alle amministrative 2027.
Gelmini: «Una manovra equilibrata che sostiene famiglie e giovani»
La senatrice Mariastella Gelmini ha offerto una lettura politica della manovra che il Parlamento sta discutendo in queste settimane. «Stiamo lavorando a una Legge di Bilancio che non carica sulle nuove generazioni un peso che non possono sopportare» ha detto, ricordando come l’impianto complessivo del provvedimento sia costruito attorno alle priorità di famiglia, casa e sostegno alle fasce più fragili. Gelmini ha richiamato i 3,5 miliardi destinati alle politiche familiari, il rafforzamento del bonus asili nido, i provvedimenti per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e gli interventi che coinvolgono direttamente i giovani, dagli oratori ai centri estivi.
Nel corso del suo intervento ha poi approfondito l’emendamento presentato con Maurizio Lupi per sostenere le famiglie con redditi fino a 30.000 euro nella scelta educativa. «Nella scuola statale lo Stato sostiene i costi per circa 5.000 euro a studente. Riconoscere 750 euro a chi sceglie le paritarie non è un privilegio, ma un primo passo verso un equilibrio reale. Parliamo delle famiglie più fragili, spesso residenti nelle periferie più disagiati: intervenire su di loro significa rafforzare un principio costituzionale».
La senatrice si è poi soffermata sul posizionamento politico del centro, definendo “naturale” la sua collocazione nel centrodestra. «Le ragioni del centro trovano spazio soltanto dentro una coalizione che le riconosce. Con Schlein e Conte non c’è margine per una forza riformista e moderata. Noi Moderati lavora per un centro aperto, rafforzato dal civismo, dai liberali e dai riformisti: è una strada che abbiamo percorso nelle regionali e che percorreremo anche nei prossimi appuntamenti elettorali».
Cattaneo: «Nel centrodestra per far pesare le istanze moderate»
Il sottosegretario regionale Raffaele Cattaneo ha ripreso il tema della polarizzazione politica, affermando che in un sistema maggioritario non si può ignorare il peso degli schieramenti. «Siamo nel centrodestra proprio per rafforzare le ragioni dei moderati e dei centristi» ha detto, richiamando la battaglia per il riconoscimento della libertà di educazione come tema identitario: «La legge attuale discrimina le famiglie meno abbienti. I ricchi mandano comunque i figli alle paritarie, sono i poveri che non possono permetterselo. Non è accettabile».
Cattaneo ha poi delineato le priorità territoriali della Lombardia e in particolare del Varesotto, che soffre in modo evidente la concorrenza svizzera. Secondo il sottosegretario, il territorio ha bisogno di misure mirate per trattenere infermieri, lavoratori tecnici e dipendenti pubblici, oggi attratti da condizioni economiche oltreconfine difficili da eguagliare. Ha definito inoltre centrale la lotta all’emergenza abitativa, vista come un’urgenza sociale che non può essere delegata ai soli comuni.
La parola al segretario provinciale
Mattia Premazzi, coordinatore provinciale di NM e sindaco di Venegono Inferiore, ha insistito sul principio della libertà di scelta educativa. «Questa libertà deve essere concreta, non formale» ha affermato, spiegando come le famiglie debbano poter scegliere le scuole paritarie sapendo di essere trattate allo stesso modo di chi opta per le statali. Premazzi ha poi definito la legge di bilancio un veicolo essenziale per “parlare direttamente alle persone”, con misure che toccano temi quotidiani come affitti, educazione e fiscalità. La partecipazione della cittadinanza al convegno, ha aggiunto, dimostra che il partito sta iniziando a radicarsi con decisione nel Varesotto.
La questione 2027: Gelmini apre, Cattaneo chiude
Quando il dibattito è scivolato sulle amministrative 2027, la sala ha colto una sfumatura politica interessante. Gelmini, pur senza scendere nei dettagli, ha affermato che Cattaneo «ha tutti i requisiti» per una possibile candidatura e che «conosce il territorio come pochi». Una dichiarazione che, pur definita prematura dalla stessa senatrice, ha dato sostanza alle voci che da settimane circolano negli ambienti locali.
Cattaneo, invece, ha scelto la via della fermezza: «Mi chiamo fuori dal toto-nomi» ha detto. «Il mio mandato in Regione termina nel 2028, e intendo completare il lavoro sulle relazioni internazionali, un ambito decisivo per il futuro della Lombardia. Non credo nel mito del fuoriclasse che risolve tutto: ciò che serve è una squadra compatta. Il mio impegno è unirla, non rivendicare candidature».







