Primo incontro di aggiornamento sulla vertenza Beko Europe in Italia a Palazzo Piacentini tra le organizzazioni sindacali, i vertici dell'azienda, le strutture del Mimit e del Ministero del Lavoro, i rappresentanti di Invitalia, Regioni ed enti locali coinvolti nella produzione per verificare lo stato di attuazione dell’accordo quadro siglato lo scorso 14 aprile al Ministero.
Di seguito la nota del Ministero delle Imprese e del Made in Italy sull'esito della riunione:
Al centro del confronto - presieduto dal sottosegretario con delega alle crisi di impresa, Fausta Bergamotto - lo stato produttivo degli impianti, i trend di mercato e il progresso del piano industriale previsto dall’intesa finalizzato a sostenere il rilancio e lo sviluppo degli stabilimenti di Cassinetta, Melano, Carinaro, Comunanza, Siena e Fabriano.
«Prosegue incessante il lavoro per salvaguardare la produzione ed i livelli occupazionali degli stabilimenti Beko in Italia. Rileviamo che sono stati fatti passi avanti rispetto allo stato di attuazione dell'accordo, siamo consapevoli che c'è ancora tanto da fare e ci aspettiamo che Beko sia conseguente a tutti gli accordi presi, in considerazione del fatto che le istituzioni hanno fatto la loro parte» ha dichiarato Bergamotto.
Durante l’incontro, i vertici di Beko Europe hanno illustrato lo stato di avanzamento del Piano Italia 2025-2027 da 300 milioni di euro, precisando che gli investimenti complessivi raggiungeranno i 49 milioni di euro entro la fine del 2025, con l’obiettivo di rendere più efficiente la produzione, ammodernare gli impianti, introdurre nuovi prodotti e rafforzare le funzioni regionali.
L’azienda ha altresì confermato l’intenzione di realizzare tutti gli investimenti programmati, sottolineando che i principali nuovi prodotti sono già in produzione o prossimi al lancio. Sul fronte occupazionale oltre la metà degli esuberi ha accettato una uscita incentivata secondo quanto concordato in sede ministeriale ad aprile, mentre circa 280 lavoratori invece stanno usufruendo degli ammortizzatori sociali.
Riguardo la reindustrializzazione dello stabilimento di Siena il Gruppo ha evidenziato che, a seguito dell'acquisizione dell'impianto da parte del Comune di Siena e Invitalia lo scorso settembre, sono state intensificate le attività per l’individuazione di nuovi imprenditori. Al momento, ha sottolineato l'azienda durante il tavolo, 11 soggetti hanno firmato un accordo di riservatezza, tre dei quali hanno già presentato una manifestazione di interesse.




