Politica - 17 novembre 2025, 19:30

Il Centro per l’impiego si sposta da Tradate a Venegono Inferiore. Via libera in Provincia, il rammarico della Lega

Il Consiglio di Villa Recalcati dice sì all’acquisto dell’immobile che diventerà sede del Cpi. Fratelli d’Italia si è astenuta, mentre Lega e Lombardia Ideale hanno votato contro: con questo spostamento «la logica della centralità del Comune referente del territorio viene meno», ha osservato il capogruppo del Carroccio Ghiringhelli

Il Centro per l’impiego si sposta da Tradate a Venegono Inferiore. Via libera in Provincia, il rammarico della Lega

Via libera in Consiglio provinciale all’acquisto dell’immobile di Venegono Inferiore che diventerà sede del Centro per l’impiego per la circoscrizione di Tradate.
Il centro traslocherà proprio dalla città di Tradate e troverà casa nello stabile in piazza Aldo Moro. Villa Recalcati ha trovato le risorse tramite Regione Lombardia, che ha riconosciuto un contributo economico di 500mila euro.
Fratelli d’Italia si è astenuta sul punto, mentre la Lega ha votato contro: con questo spostamento «la logica della centralità del comune referente del territorio viene meno», ha osservato il capogruppo del Carroccio Sergio Ghiringhelli.

Opposizione astenuta o contraria sul Cpi

Il presidente Marco Magrini ha spiegato che i locali di Tradate dove attualmente si trova il Centro per l’impiego sono stati chiesti dall’Agenzia formativa, per aumentare le classi e per collocare dei macchinari importanti per fare formazione.

Sono stati fatti dei tentativi per coinvolgere il Comune di Tradate e trovare un’altra sistemazione: «Si era pensato a Villa Mangiagalli, ma c’erano una richiesta economica importante per la riqualificazione e le esigenze della Sovrintendenza – ha raccontato Magrini –. Si è quindi valutata un’altra soluzione, ossia un edificio in centro, ma il Comune ha detto che i tempi non erano maturi e, a questo punto, siamo usciti con una manifestazione di interesse agli inizi di agosto ed è arrivata questa proposta da Venegono Inferiore. Si tratta di un edificio risultato interessante dalle nostre perizie, vicino alla stazione, con un parcheggio ampio. Diventa una soluzione centrale per sette comuni: Regione ha già stanziato i fondi e serve questo passaggio in Consiglio provinciale per continuare».

E il via libera è arrivato, ma con l’astensione dei consiglieri di Fratelli d’Italia (Marco Colombo, Franco Compagnoni e Lorenzo Silvio Maiocchi) e la contrarietà di Lega (Sergio Ghiringhelli e Luca Panzeri) e Lombardia Ideale (Leslie Mulas).

Ghiringhelli ha riconosciuto a Magrini di aver «fatto di tutto perché il Centro rimanesse a Tradate, Comune referente del territorio. Non è stato possibile ed è oggettivamente un peccato, perché la logica della centralità del territorio e del sito importante viene meno. Se si fosse spinto ancora per tenerlo a Tradate, si potevano forse ottenere altri fondi».

Dal bilancio ai rifiuti

L’assise si era aperta con un intervento critico dello stesso capogruppo della Lega dovuto al mancato inserimento all’ordine del giorno della sua mozione per l’istituzione di una commissione d’inchiesta dedicata a un’indagine conoscitiva sullo stato dell’Agenzia formativa.
Dopo uno scambio di vedute sul regolamento («Qui si usano due pesi e due misure», ha lamentato Ghiringhelli) col presidente Magrini, quest’ultimo ha assicurato che la questione verrà affrontata nella prossima assise.

Approvate poi alcune variazioni di bilancio. Relative anche a possibili incentivi per il personale: è stato applicato in via prudenziale l’importo accantonato di poco più di 1.143.000 euro per il pagamento della produttività qualora si giungesse, prima della fine dell’anno, alla sottoscrizione del contratto decentrato o a un atto unilaterale.

L’entrata relativa alle grandi derivazioni idroelettriche (500mila euro) è stata suddivisa tra riscaldamento degli edifici scolastici (228mila euro) e manutenzione del verde (271mila euro), confermando «l’impegno di questa amministrazione a far ricadere i benefici sul territorio», commenta il consigliere delegato al Bilancio Mattia Premazzi.

In chiusura, Magrini ha riferito quanto era stato anticipato attraverso una nota qualche ora prima: lo stop, almeno momentaneo, al gestore unico dei rifiuti (leggi qui). Su questo, «lei ha avuto una visione», ha detto Colombo a Magrini. Bacchettando però il presidente per aver «sbagliato l’iter per metterla in campo»: «Strategicamente, se fossi stato in lei, mi sarei confrontato con la maggioranza, chiedendo l’indirizzo politico in Consiglio prima di presentarsi dai sindaci», ha obiettato il meloniano. «C’è tutto il tempo per riparlarne», ha garantito Magrini.

Riccardo Canetta

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