La drammaticità della situazione a Gaza continua a interrogare le coscienze. La ferita aperta nel cuore del Medio Oriente ha riportato al centro del dibattito pubblico questioni di giustizia, convivenza e responsabilità individuale, toccando profondamente anche le comunità locali. Da questa consapevolezza nasce l’incontro “La speranza della pace in Terra Santa”, in programma martedì 18 novembre alle ore 21 al Cinema Teatro delle Arti di Gallarate, in via Don Minzoni 5.
Un appuntamento pubblico e a ingresso libero, pensato per comprendere – con lucidità e senza retorica – cosa significhi oggi parlare di pace mentre la guerra è ancora in corso. Al centro della serata due provocazioni che fanno da bussola morale: quella di Papa Leone XIV, che domanda: «Da cristiani, oltre a sdegnarci, ad alzare la voce e a rimboccarci le maniche, che cosa possiamo fare?», e quella del Cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca Latino di Gerusalemme, che invita a superare divisioni sterili: «Non serve schierarsi o dividersi, siamo già bravissimi noi a farlo qui. Voi mostrateci che si può vivere insieme».
Gli ospiti: una testimonianza diretta dal cuore del conflitto
Il dialogo vedrà protagonisti: Padre Francesco Ielpo, Custode di Terra Santa, che interverrà in video collegamento da Gerusalemme, portando la voce di chi vive ogni giorno, con coraggio e perseveranza, la complessità del contesto mediorientale. Andrea Avveduto, giornalista e Responsabile della Comunicazione di Pro Terra Sancta, associazione impegnata nel sostegno alle popolazioni colpite e nella tutela dei luoghi sacri. A moderare l’incontro sarà Gloria Coscia, Responsabile di Comunione e Liberazione Gallarate, promotrice dell’iniziativa.
La pace come cultura quotidiana
L’idea che guida l’incontro è semplice e radicale: la pace non è un sentimento astratto né una bandiera da sventolare nelle emergenze, ma una cultura che si costruisce nel quotidiano, “dal basso”, attraverso gesti concreti che rigenerano i luoghi e le relazioni. Anche in tempi di guerra. Anche lontano dal conflitto.
Per questo l’iniziativa vuole offrire non solo informazione, ma soprattutto prospettive, esempi e responsabilità: la pace, per diventare reale, deve innervarsi nel tessuto sociale e diventare stile di vita.
Un invito aperto alla cittadinanza
L’appuntamento è rivolto a chiunque desideri comprendere, riflettere, fare domande e contribuire a un dialogo maturo e costruttivo. In un’epoca in cui la polarizzazione domina, l’evento si propone come spazio libero da schieramenti e da slogan, dove l’incontro tra persone e storie diventa occasione di crescita civile e spirituale.





