Cronaca - 17 novembre 2025, 15:45

Tre Ponti, un incrocio da bollino nero: secondo incidente in una settimana

Nessun ferito, ma la viabilità va in tilt. Due pattuglie della Polizia Locale costrette a dirigere il traffico "a mano" per sbloccare le lunghe code createsi a causa della chiusura parziale della rotatoria

L'incrocio dei Tre Ponti si conferma un "punto nero" per la viabilità cittadina. A circa una settimana da un altro scontro (LEGGI QUI), questa mattina, lunedì 17 novembre intorno alle 12.30, due automobili sono entrate in collisione all'interno della complessa rotatoria che unisce viale Borri a viale Cadorna. Fortunatamente non ci sono state conseguenze per le persone coinvolte, ma l'incidente ha mandato in tilt il traffico dell'ora di pranzo, richiedendo un complesso intervento da parte della Polizia Locale.

Questa volta, a differenza dell'episodio precedente che aveva coinvolto un'auto proveniente da viale Virgilio, la dinamica è stata differente ma ugualmente sintomatica delle difficoltà di questo snodo. Un'auto, immettendosi nella rotatoria da viale Cadorna, è entrata in collisione con un altro veicolo che stava già percorrendo l'anello. Un impatto avvenuto a pochi metri di distanza dal punto critico della settimana scorsa, a testimonianza dell'indecisione e della complessità che regnano in una rotatoria così ampia e con ben cinque uscite.

Sul posto sono prontamente intervenute due pattuglie della Polizia Locale di Busto Arsizio. Mentre una si è occupata di effettuare i rilievi per accertare le responsabilità, l'altra ha dovuto affrontare il problema più grande: la gestione della viabilità. Per consentire le operazioni in sicurezza, è stato necessario chiudere parzialmente la rotatoria. Gli agenti hanno dovuto regolare manualmente il traffico, facendo passare le auto a turni, per sbrogliare le lunghe code che si sono formate in breve tempo, ben più ampie di quelle normalmente presenti in quell'orario.

Un'ambulanza di passaggio si è fermata per verificare le condizioni degli automobilisti, ma fortunatamente nessuno ha avuto bisogno di cure mediche.

GioFe