Il sindaco Antonelli conferma la “sperimentazione” su viale Boccaccio: chiusura dei varchi e ora anche una mini-rotonda provvisoria all’incrocio con via Lodi (leggi QUI).
«Il tutto per “vedere come va”, al costo di 31mila euro, ovvero 1.000 euro al giorno. Si è partiti senza dati e si continua senza metodo - dichiara Salvatore Loschiavo, esponente civico e fondatore dell’associazione bustocca PoliticaMente -. Una vera sperimentazione richiede analisi, monitoraggio e partecipazione. Qui, invece, si procede alla cieca. Sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico». Loschiavo ricorda di aver proposto già a febbraio 2024 un vero studio viabilistico indipendente, rimasto senza risposta, e chiede lo stop immediato di questa “sperimentazione” per avviare un percorso basato su dati, competenza e ascolto.
IL COMUNICATO
«Non basta chiamare “sperimentazione” un intervento per renderlo tale. Dopo giorni di polemiche e proteste dei residenti, il sindaco Antonelli ha confermato che la cosiddetta “sperimentazione” su viale Boccaccio andrà avanti. La novità annunciata è una mini-rotonda provvisoria all’incrocio con via Lodi, installata con i new jersey, per “vedere come va”. Ma questa non è una vera sperimentazione, né un vero ascolto dei cittadini. La rotatoria arriva non da un confronto pubblico o da uno studio condiviso, ma come reazione frettolosa alle proteste dei residenti di via Cardinal Ferrari.
Una toppa temporanea, non una soluzione costruita su dati e partecipazione. Una vera sperimentazione parte da un metodo chiaro, basato su dati, analisi e obiettivi da verificare.
Nel caso di viale Boccaccio, invece, mancano del tutto: • una raccolta dei dati di partenza (traffico, sicurezza, impatti ambientali); • una analisi preventiva degli scenari e delle alternative; • un monitoraggio strutturato dei risultati; • e soprattutto, un ascolto reale e aperto dei cittadini.
Il tutto avrà un costo complessivo di 31mila euro, pari a 1.000 euro al giorno per un mese di prove “alla cieca”.
Una cifra importante per un intervento senza metodo e senza garanzie di efficacia. Si è partiti con una chiusura dei varchi senza dati, e ora si prosegue con una mini-rotonda, sempre senza dati. Sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico - commenta Loschiavo -. Continuare a procedere per tentativi, ignorando competenze e cittadini, è la negazione stessa di una buona amministrazione. L’ascolto non è reagire alle proteste, ma coinvolgere prima, con trasparenza e metodo».
Già lo scorso 28 febbraio 2024, Loschiavo aveva trasmesso al Sindaco un preventivo per uno studio viabilistico serio e indipendente, fondato su raccolta dati e analisi degli scenari. Una proposta rimasta senza risposta. «Chiedo che questa sperimentazione venga immediatamente sospesa, e che si avvii invece un vero studio indipendente sulla viabilità del viale e delle zone circostanti coinvolte - conclude Loschiavo -. Busto non è un laboratorio per esperimenti improvvisati: è la nostra città, e merita competenza, metodo e ascolto».