Busto Arsizio - 07 novembre 2025, 14:27

Incremento del fondo di produttività: «Un atto dovuto. Ma è mancato il confronto, ci vuole un'assemblea per i lavoratori comunali»

A Palazzo Gilardoni Fp Cgil e AdL: «Vanno ridefinite le proporzioni e chiediamo di stanziare 600 euro di welfare per ogni dipendente. Gallarate ad esempio lo fa già, con una cifra anche superiore»

L'incremento del fondo di produttività (LEGGI QUI) è un atto dovuto, un terreno su cui Busto era indietro da anni, ma su cui serve il confronto con i lavoratori. Così intervengono sulla situazione a Palazzo Gilardoni, chiedendo la convocazione dell'assemblea generale Antonio Lenzi (Fp Cgil) e Fausto Sartorato (AdL). A differenza di altre organizzazioni sindacali che hanno apprezzato la decisione del Comune di Busto (LEGGI QUI). 

Si parte dalla differenza tra ciò che perverrà ai funzionari (100mila euro sui 540mila stabiliti) rispetto alle altre posizioni, durante la conferenza stampa. «Ma questo intervento non è che allinearsi agli altri Comuni, era dovuto» sostiene Sartorato. E Lenzi conferma: «Busto era rimasto indietro rispetto agli altri, quindi ben venga questo incremento del fondo, ma di fatto ha riportato ad allinearsi su quanto è presente in Comuni del circondario più o meno delle stesse dimensioni. Rimangono una serie di criticità».

Questo perché «le necessità del Comune di Busto, con 414 lavoratori, sono diverse e di fronte a uno stanziamento importante riteniamo che ci debba essere un coinvolgimento dei lavoratori». Su questo è stato messo a punto un volantino che verrà diffuso nei prossimi giorni, ma la richiesta non vede appunto tutti concordi. Sartorato ieri ha partecipato alle Rsu e ha indicato che altri non vogliono partecipare all'assemblea: «Ma se uno è convinto delle sue azioni, va in assemblea e illustra le sue posizioni. Per noi l'assemblea è sovrana e i lavoratori hanno diritto di ascoltare e votare».

Secondo i sindacati intervenuti stamattina il primo punto era ridefinire le proporzioni, ma ci sono poi altre proposte, come l'adozione di misure di welfare: «Chiediamo di stanziare una somma tale di permettere circa 600 euro per ogni dipendente ed è uguale per tutti. Lo fanno tantissimi altri Comuni, Gallarate già mette 750 euro da due anni». Il welfare è anche un elemento di attrattività, in un momento storico in cui non c'è esattamente la coda per venire a lavorare nel settore pubblico.

Su tutto, il metodo appunto: i lavoratori devono essere consapevoli, poiché le decisioni prese saranno anche la base di partenza per le prossime contrattazioni. Occorre inoltre lavorare su strumenti quali flessibilità o posteggio: oggi contano anche queste esigenze.

Redazione