La formazione rappresenta oggi una delle sfide più decisive per la crescita delle aziende e del Paese. Solo rafforzando la collaborazione tra scuola e impresa potremo garantire alle aziende le competenze di cui avranno bisogno e offrire ai giovani prospettive concrete per costruire il loro futuro nel nostro territorio. Con questo spirito, Confindustria Alto Milanese promuove l’incontro “Educare per il futuro. Scuole, Istituzioni, imprese unite per il Paese”, in programma mercoledì 5 novembre, alle ore 11.00, nella sede associativa di via XX Settembre 30 a Legnano.
L’iniziativa vuole essere un momento di confronto tra mondo dell’Istruzione, Università, Impresa, Istituzioni per delineare insieme percorsi concreti e sostenibili in grado di avvicinare i giovani al mondo del lavoro e di rispondere alle sfide del futuro.
Il programma prevede gli interventi di: Maurizio Carminati, Presidente Confindustria Alto Milanese, “Scuola e impresa, perché collaborare ora”; Riccardo Di Stefano, Delegato Education e Open Innovation Confindustria, “Capitale umano e partnership educative: la visione di Confindustria”; Simona Tironi, Assessore Istruzione, Formazione e Lavoro Regione Lombardia, “Politiche regionali per favorire l’incontro scuola-impresa”.
Seguirà una tavola rotonda con la partecipazione di: Anna Gervasoni, Rettore Università Carlo Cattaneo LIUC, “Università, formazione continua e open lab”; Cristiana Poggio, Presidente Fondazione ITS Leading Generation Academy, “Innovare la formazione tecnica: esperienze e strategie ITS”; Antonio Zito, Dirigente Istituto Marcora di Inveruno, “Collaborazione scuola-impresa: successi e sfide”.
“Gran parte del mio mandato è costruito sul tema dell’Education - dichiara Maurizio Carminati, Presidente di Confindustria Alto Milanese - perché il capitale umano resta, oggi più che mai, la risorsa più preziosa per le nostre aziende. Da anni lavoriamo per costruire ponti solidi tra scuola e impresa con percorsi formativi che rispondano alle reali esigenze del territorio e dell’economia, con un occhio particolare all’intelligenza artificiale, che sta trasformando il lavoro, la comunicazione e perfino il pensiero. Tecnologia e formazione umanistica sono per noi i due pilastri, perché se la tecnologia è il motore del progresso, la cultura ne è la rotta. Il futuro non sarà di chi sa tutto, ma di chi saprà dare senso a ciò che sa”.




