In Lombardia oltre una scuola su tre è priva di qualunque titolo antincendio valido. Solo il 47,8% degli edifici scolastici dispone del certificato di agibilità e appena il 20,6% ha presentato la SCIA antincendio, mentre il 44,5% può contare su un Certificato di Prevenzione Incendi (CPI) ancora in corso di validità.
Sono dati che emergono dallo studio UIL Lombardia sulle certificazioni di sicurezza negli edifici scolastici, elaborato dal Dipartimento Salute e Sicurezza della UIL Lombardia a partire dagli open data del Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Le scuole lombarde risultano, nel complesso, organizzate e preparate sul piano gestionale: oltre il 94% ha adottato un Piano di evacuazione e più del 90% ha redatto un Documento di Valutazione dei Rischi. Tuttavia, lo stesso non si può dire per la sicurezza strutturale e antincendio.
In molte province – tra cui Milano, Bergamo, Brescia e Monza Brianza – meno di un quinto degli istituti risulta in regola con la SCIA. Le situazioni più critiche si registrano in Mantova e Pavia, dove la percentuale di edifici conformi scende sensibilmente sotto la media regionale.
«È inaccettabile che nel 2025 vi siano ancora scuole in Lombardia senza certificazioni di agibilità e antincendio – dichiara Eloisa Dacquino, Segretaria Confederale UIL Lombardia –. Non possiamo pretendere che la sicurezza diventi materia di educazione civica, se non è prima garantita come condizione reale dentro le aule e i corridoi delle nostre scuole. La cultura della sicurezza si costruisce a partire dagli spazi, non solo dai programmi».
Per la UIL Lombardia è necessario cambiare paradigma: la sicurezza non può essere solo un capitolo di formazione per docenti e studenti, ma una politica strutturale di investimento sugli edifici e sugli ambienti di apprendimento. Occorrono risorse dedicate, piani straordinari di adeguamento, assistenza tecnica ai Comuni e alle Province, e un monitoraggio costante.
«La scuola è il primo luogo in cui i giovani incontrano il lavoro e il concetto stesso di prevenzione. Se non rendiamo sicure le scuole – prosegue Dacquino – è impossibile parlare seriamente di sicurezza sul lavoro. Chiediamo alla Regione Lombardia di assumere un impegno concreto, vincolante e trasparente su questo fronte. La sicurezza nelle scuole sia assunta come priorità nei piani regionali di prevenzione e nei bandi del 2026, collegando la formazione alla reale conformità strutturale degli ambienti».
La UIL Lombardia chiede interventi immediati di messa a norma, risorse dedicate, che la sicurezza entri nei piani regionali di edilizia scolastica e di programmazione sociale con un report pubblico annuale sullo stato delle certificazioni e che si prevedano interventi mirati nelle province più fragili come Mantova e Pavia, dove i dati mostrano le maggiori criticità.
«La sicurezza non è un capitolo burocratico, ma il prerequisito per il diritto allo studio – conclude Eloisa Dacquino, Segretaria Confederale UIL Lombardia –. Non possiamo parlare di cultura della sicurezza o di educazione alla prevenzione se i luoghi stessi in cui si insegna e si cresce non sono sicuri. Le scuole devono essere il primo esempio concreto di tutela e responsabilità pubblica».
«Come UIL Scuola Lombardia – evidenzia il segretario Generale UIL Scuola Rua Lombardia Abele Parente – denunciamo da tempo la distanza inaccettabile tra le dichiarazioni di principio e la condizione reale degli edifici scolastici in molte province della nostra regione. Sul tema della sicurezza serve un investimento strutturale, serio e duraturo, su tutti i plessi scolastici. con risorse dedicate ai Comuni e alle Province per l’adeguamento normativo, l’assistenza tecnica continuativa per le scuole e gli enti locali e un sistema di rendicontazione pubblica annuale sullo stato delle certificazioni».