Sport - 13 ottobre 2025, 18:10

Insulti razzisti nel derby tra Valle Olona e Marnate Gorla

Un gruppetto di tifosi ospiti avrebbe preso di mira il centravanti di casa, espulso a fine partita (caratterizzata da sei espulsioni e nove ammonizioni) per aver reagito alle ingiurie. Parapiglia fuori dagli spogliatoi. Il presidente olgiatese-fagnanese Berti: «Il direttore di gara avrebbe dovuto interrompere la partita, ma non l'ha fatto». L'omologo marnatese-gorlese Bernasconi: «Sono dispiaciuto per l' accaduto. Si è trattato di un'escalation, ma non ho la certezza della cronologia dei fatti»

Doveva essere solo un derby di Prima Categoria, sentito e combattuto. Si è trasformato in un pomeriggio molto particolare, con il calcio relegato a un ruolo marginale. La partita tra Valle Olona e Marnate Gorla, valevole per la quinta giornata e vinta 1-0 dagli ospiti con un gol allo scadere, sarà ricordata non per il risultato ma per il clima incandescente culminato in presunti insulti razzisti, sei espulsioni e una rissa sfiorata a fine gara.

Al centro della bufera è finito il centravanti del Valle Olona, Diao, bersaglio nel secondo tempo di gravi offese provenienti dal settore dei tifosi ospiti. Un episodio che macchia una domenica di sport e lascia l'amaro in bocca a entrambe le società, i cui presidenti offrono ricostruzioni simili nella condanna. Nessun precedente e nessuna tensione particolare. Una sfida come tante altre in cui, come è nella natura dello sport, l'obiettivo per entrambe le squadre era vincere. 

La versione del Valle Olona: «Insultato per 45 minuti»

Claudio Berti, presidente del Valle Olona, descrive con amarezza l'accaduto. «Diao durante tutto il secondo tempo è stato preso di mira da alcuni tifosi avversari, tre o quattro, non di più», spiega. Le parole riportate sono inequivocabili e pesanti: «Il ragazzo ci ha detto di essere stato apostrofato con "negro di m..." e "mangia banane"». Un'aggressione verbale continua che, secondo Berti, avrebbe dovuto spingere l'arbitro a intervenire. «Il direttore di gara avrebbe dovuto interrompere la partita, ma non l'ha fatto. Stiamo cercando di capire con la Federazione come mai il protocollo non sia stato applicato. Il risultato del campo, però, non si discute: hanno vinto loro e merito a loro».

La tensione è esplosa al fischio finale. «A fine partita il nostro giocatore è andato verso di loro per reagire verbalmente agli insulti e si è preso anche l'espulsione», continua Berti. Un cartellino rosso che ha innescato un parapiglia vicino agli spogliatoi. «Quello che dispiace di più è l'aspetto umano. Un ragazzo viene per giocare a pallone e si sente offeso per 45 minuti. È una cosa che va oltre la vittoria o la sconfitta».

La difesa del Marnate Gorla: «Un'escalation, ma non sappiamo l'inizio»

Anche il presidente del Marnate Gorla, Alberto Bernasconi, condanna l'episodio ma offre una prospettiva diversa sulla dinamica. «Sono dispiaciuto per quello che è accaduto, perché sono cose che sui campi non dovrebbero mai succedere», premette.

Bernasconi non nega le offese, ma le inserisce in un contesto di nervosismo reciproco. «Si è trattato di un'escalation, ma non ho la certezza della cronologia esatta. Per questo non me la sento di dare una versione definitiva». Il presidente ospite conferma di aver visto il giocatore sputare verso i tifosi a fine gara, ma ribadisce il dispiacere generale: «Sono situazioni che non sono mai belle, a prescindere dal colore della pelle. Avessi sentito cori nitidi contro il ragazzo, sarei intervenuto in prima persona».

Una partita fuori controllo

Il contorno sportivo non ha aiutato a stemperare gli animi. L'arbitraggio è stato al centro delle critiche, con una gestione della gara che molti hanno definito confusionaria. Il bilancio finale parla di sei cartellini rossi e numerosi ammoniti, segno di una partita sfuggita di mano ben prima degli episodi di razzismo.

Ora la parola passa al Giudice Sportivo, che dovrà districare una matassa complessa, fatta di referti arbitrali e versioni. Ciò che resta è la sconfitta per tutti: per chi ha insultato, per chi ha reagito e, soprattutto, per il calcio dilettantistico, che ancora una volta si scopre vulnerabile a manifestazioni che con lo sport non hanno nulla a che vedere.

Prima dell'inizio della partita c'era stato l'occasione per un minuto di silenzio in ricordo di Osvaldo Vignati, lo storico magazziniere e factotum del Fagnano venuto  a mancare venerdì scorso. 

Giovanni Ferrario


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